CASTIGLIONE PIENI DI DEBITI
IN CRISI IL BILANCIO ECONOMICO E QUELLO SOCIALE
La tabella che pubblichiamo in quarta pagina rappresenta con estrema chiarezza la sintesi della situazione finanziaria del comune di Castiglione delle Stiviere. Il debito di bilancio programmato a fine anno era rimasto pressoché invariato dal 1999 al 2004; aveva avuto infatti un incremento dell’8 per cento in termini assoluti e addirittura una riduzione del 2 per cento come debito pro capite, essendo nel frattempo aumentati gli abitanti. Con i due bilanci del 2005 e del 2006 il debito è esploso in modo vertiginoso passando dai 12 milioni di euro degli anni 1999-2002 agli oltre 20 milioni del 2006, con un incremento del 69 per cento. Su ognuno degli abitanti della città aloisiana, neonati e pensionati compresi, grava ora un debito di oltre mille euro, contro i 668 di due anni fa. È un bilancio disastroso – sostiene il consigliere di opposizione Innocente Sereni, ex assessore al bilancio della passata amministrazione – che viene lasciato in pesante eredità ai prossimi amministratori, i quali – come ammette l’attuale assessore al bilancio Marco Galli – “non potranno, nel 2007, contrarre mutui e assumere personale, mentre le spese per beni e servizi dovranno tornare ai livelli del 2005” (vedi intervista al Gazzettino del 22 luglio scorso). E ti credo che nella maggioranza ci sono i “mal di pancia”! Ci vuole una bella faccia tosta a dilapidare il patrimonio comunale in questo modo, negli ultimi due anni prima delle elezioni, mettendo in grave difficoltà chiunque sia chiamato ad amministrare il Comune di Castiglione per i prossimi cinque anni. C’è da considerare poi che alcune delle opere faraoniche programmate, e in parte realizzate o in fase di realizzazione, sono abbastanza discutibili, sia nel merito che nell’entità della spesa, ma sembra però che svolgano bene la loro funzione di lustrini elettorali. E poi, perché queste opere e non altre? Perché non investire in servizi alla persona per migliorare la qualità della vita dei cittadini, e in particolare degli anziani, delle famiglie povere, dei migranti che vivono ancora negli scantinati e di quanti non possono permettersi il lusso di pagare affitti esorbitanti o di comprarsi una casa? Perché non investire in promozione culturale, in iniziative di incontro e di dialogo tra culture diverse, per favorire la coesione sociale della comunità castiglionese, anziché preoccuparsi del “problema” degli extracomunitari? Ha detto bene Don Spagna: “Bisogna evitare di avere paura degli altri. I timori si superano solo con la conoscenza e l’apprezzamento di chi è diverso da noi”. Perché, infine, questo “grande programma di opere pubbliche” che ha dissanguato il bilancio pubblico è stato deciso senza consultare minimamente i cittadini castiglionesi né i quartieri? Era il minimo che questa amministrazione potesse fare, dal momento che un debito di tali proporzioni non era assolutamente previsto dal programma dei partiti della maggioranza, i quali hanno così tratto in inganno i cittadini castiglionesi, e in particolare quelli che li hanno votati. Costano cari questi lustrini, sia come bilancio economico che sociale. Indebitatevi, indebitatevi… qualcuno pagherà.