LA RAPETTI S.P.A.RITA

di Jacopo Abate


La “vicenda” Wella ha, di recente, monopolizzato l’attenzione della stampa castiglionese e un’altra situazione aziendale grave è così passata quasi inosservata. Si tratta della situazione di una delle più famose aziende castigionesi: la Rapetti s.p.a. L’azienda, una delle prime ad avere problemi occupazionali, e una delle più importanti a Castiglione e dintorni, a seguito di difficoltà di gestione è fallita circa un anno fa. Fallimento avvenuto di fronte ad una situazione non totalmente decadente, basti pensare al recente spostamento dell’azienda dal sito castiglionese a quello di Solferino. Struttura, quest’ultima, con grosse potenzialità, concepita per permettere futuri ampliamenti; una struttura, quindi, volta al futuro, futuro che si è mostrato assai breve. Oppure si pensi all’importante mercato dell’azienda e alla rete commerciale capillare che aveva costruito all’estero. Insomma situazione, questa, inaspettata, per i recenti investimenti, per il mercato costituito, ma soprattuto per i lavoratori. Lavoratori cui è stato dato un anno di cassa integrazione straordinario, che scadrà il 9 luglio; che si sono visti passare da un numero di 135 in cassa integrazione l’anno scorso ad un numero di 53 quest’anno. In più sono circa 26 coloro che sono andati in mobilità, dei quali solo 9 donne (che sono una maggioranza in questo settore), mentre una quindicina di questi ha visto però le sue aspirazioni di trovar lavoro finire in fumo: contratti a tempo determinato conditi con promesse di contratti a tempo indeterminato sono sfociati in lavori persi. Chi, comunque, ha subito maggiormente questo colpo, tra i lavoratori, sono donne e anziani vicini alla pensione. Certo, si sperava in seguito al fallimento che qualche d’uno si presentasse alla porta della Rapetti a dire “La compro”, ma così non è stato; l’acquirente tanto sperato non si è presentato e all’orizzonte sembra non esserci alcun concreto interesse nella “nostra” azienda, da parte di nessuno. Certo, si potrebbe imputare questo disinteresse alla crisi che sta vivendo il settore della rubinetteria: di fronte all’offerta di vendita nessuno bussa, nessuno sembra disposto a riprenderne in mano la gestione. La CGIL ha così chiesto, per far fronte a questa situazione, un incontro con l’amministrazione di Solferino, l’amminisrazione di Castiglione e con la Provincia nel quale verrano discussi i punti più “caldi” della questione Rapetti. Nonostante tutto il sindacato spera ancora in una futura ripresa produttiva. Con il passare del tempo la situazione rischia di aggravarsi sempre più e di divenire sempre meno gestibile, sia sul piano aziendale che sul piano dei lavoratori, i quali vedranno aggiungersi alla loro lista di cassa integrazione della Rapetti anche, dal 2 maggio, i 131 lavoratori della Wella; insomma, situazione, questa, che richiede provvedimenti immediati. In attesa di questo incontro continuiamo ad osservare l’orizzonte sperando in qualche “imprenditore solitario”.


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