A CARPENEDOLO
ALEIDA GUEVARA
Il 28 marzo la Sala Polivalente di Palazzo Laffranchi di Carpenedolo ha ospitato la figlia maggiore di Ernesto Che Guevara: Aleida Guevara. L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Liberaciòn che si occupa principalmente di Commercio Equo-Solidale e gestisce una Bottega di Commercio Equo all’interno del centro commerciale Italmark. Aleida Guevara nasce 46 anni fa a l’Havana, Cuba. Medico come il padre, lavora all’ospedale pediatrico William Soler. È l’unica dei figli ad essere impegnata politicamente sulle orme del padre ed è legata al movimento no-global dell’America Latina, in particolare al Movimento Sem Terra del Brasile. Fa parte del corpo diplomatico di Cuba e spesso viaggia rappresentando il suo Paese. Ha, come la stragrande maggioranza dei medici cubani, fatto volontariato all’estero, in particolare in Angola (due anni) e in Nicaragua. Attualmente con la madre e i fratelli sta realizzando a l’Havana il Centro Studi Internazionale “ERNESTO CHE GUEVARA” (www.centroche.co.cu). Temevo che l’incontro potesse risolversi in un nostalgico ricordo del Che, invece Aleida è riuscita a trasportare il pensiero di suo padre nell’attualità concentrandosi soprattutto sull’America Latina. L’America Latina è un Continente che con le lotte per la liberazione dal colonialismo spagnolo e portoghese nella prima metà dell’800, fallì l’obbiettivo di unificazione dei suoi Libertadores (Josè de San Martìn e Simon Bolìvar) e successivamente visse forti contrasti interni fra i suoi Stati. Però, negli ultimi anni cominciano a vedersi importanti cambiamenti: gli Stati latino-americani stanno comprendendo che solo unendo le forze possono ottenere la piena proprietà e il godimento delle loro risorse. Infatti, esse gli furono derubate dai Paesi europei durante il colonialismo (in primis da Spagna e Portogallo) e i Paesi del nord del mondo hanno continuato a sfruttarle pagandole a prezzi bassi e ingiusti (USA e Regno Unito furono i primi a sostituirsi ai vecchi colonizzatori). Ciò ha consentito ai Paesi del Nord del mondo di sviluppare le proprie economie grazie a materie prime a basso costo, ma ha impedito ai Paesi del Sud del mondo di fare altrettanto e alle loro popolazioni di vivere dignitosamente. A questo punto, i Paesi del Nord del mondo che vivono il problema dell’immigrazione dovrebbero chiedersi come vogliono fermarla: con leggi restrittive ed espulsioni senza fine o consentendo ai popoli del Sud del mondo di vivere delle loro risorse nei loro Paesi d’origine? Per quest’ultima opzione, va ricordato che tali risorse dovrebbero essere pagate al loro prezzo giusto, come avviene nei canali del Commercio Equo&Solidale. Aleida ha fatto alcuni esempi dei secolari soprusi subiti dall’America Latina: l’Università della Coimbra in Portogallo ha una biblioteca costruita con il miglior legname dell’Amazzonia prelevato durante le colonie e che consente una perfetta conservazione di libri antichi. Bene. Ma quando pagheranno quel legname i portoghesi? Se l’America Latina ci chiedesse il conto per tutte le materie pregiate che le abbiamo derubato…le economie dei Paesi del Nord del mondo cadrebbero in ginocchio. In tempi più recenti, il Venezuela, prima della nazionalizzazione, vendeva ogni barile di petrolio agli USA tra i 5 e i 7 $: era più caro produrlo che venderlo. Intanto le strade di Washington sono state asfaltate con petrolio venezuelano. Ora, grazie alla nazionalizzazione del petrolio, Chavez ottiene denaro per apportare miglioramenti alla popolazione venezuelana e per cooperare con i paesi dell’America Latina. Ad esempio, in cambio di petrolio l’Argentina fornisce al Venezuela la sua ottima carne. A proposito dell’Argentina, Aleida ha ricordato il disastro finanziario-economico che ha portato un Paese in grado di produrre 1/3 del grano necessario a sfamare tutto il mondo ad avere nel 2001 14 milioni di poveri su 36 milioni di abitanti. Questo a causa delle politiche neo-liberiste favorite dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale (le quali non si basano su strutture democratiche, ma su meccanismi che consentono ai Paesi più ricchi di mantenerne il controllo). Sulla scia delle collaborazioni, in cambio di medicinali dal Venezuela, Cuba invia i suoi medici. Va notato che finora Cuba ha fornito 24.000 medici al Venezuela e 4.000 alla Bolivia gratuitamente, anche se la situazione sociale cubana è difficile a causa dell’embargo USA. Il messaggio è questo: la vera solidarietà è dare agli altri quello di cui hanno bisogno, anche se ne abbiamo poco. Di tutto questo si parla poco nei soliti mass-media e quindi l’aspetto più interessante dell’incontro con Aleida è stata la presenza di una donna del Sud del Mondo che ha espresso i punti di vista e le idee di una parte enorme dell’umanità che non ha voce. Inoltre, il giorno successivo Aleida ha partecipato all’Assemblea studentesca dell’Istituto Scolastico Don Milani di Montichiari in cui ha lanciato un messaggio del Che: “i giovani sono l’argilla malleabile per creare nuove donne e nuovi uomini”.
Un’interessante informazione sull’America Latina la trovate su:
www.beppegrillo.it/2007/04/fidel_e_il_futuro_del_mondo.html
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