I CONSIGLIATI DI PEGASO

di Luca Morselli / hankvoice@hotmail.com


Perché non possiamo essere cristiani
Piergiorgio Odifreddi
Longanesi
euro 14,60

Sulla meravigliosa onda di libelli, inchieste e pamphlet che stanno uscendo a raffica negli ultimi mesi sul tema della laicità, su come difenderla e come attaccare invece la chiesa e le sue ingerenze, anche Piergiorgio Odifreddi, matematico e insegnante di logica presso l’Università di Torino e la Cornell University, partecipa alla discesa in campo degli intellettuali. Perché non possiamo essere cristiani ricalca nel titolo il famosissimo libro del ’54 di Bertrand Russel, intitolato appunto Perché non sono cristiano, e affronta una lenta e appassionante via crucis lungo tutti i brani delle Sacre Scritture, svelando le enormi contraddizioni e gli errori abissali, le ripetizioni, i falsi storici, le menzogne, le parti forzatamente tradotte male, le incomprensioni volute e strumentali. L’idea di fondo è che, proprio perché vogliamo essere intelligenti, non possiamo dirci cristiani. Ogni persona che si professa tale dice a denti stretti di non credere realmente alla verginità, alla Resurrezione o al compito affidato da Dio stesso di diffondere il suo messaggio tramite una potente, ricca e violenta istituzione come quella del potentato cattolico. La Resurrezione di Cristo nella fattispecie non è contenuta nei Vangeli, canonici, sinottici o apocrifi che siano, ma la tradizione vuole che la verità di tale evento sia da ricercare nelle “visioni” di Paolo di Tarso sulla via di Damasco, in cui, in totale solitudine perché esiliato in mezzo al deserto, gli apparve Dio affidandogli il compito di fondare la chiesa. Ecco, chi basa la sua genesi e la legittimazione del proprio potere su quelli che oggi chiameremmo deliri di uno schizoide fa fede alla radice etimologica del suo nome, cristiano da cretino, e pone la propria religione alla stregua di tutte le altre migliaia di confessioni sparse per il globo, rivendicando ognuna di esse per sé “l’unica vera Verità rivelata”. Per chi invece crede nella Ragione, queste appaiono al contrario per quello che sono, baggianesche superstizioni secolarizzate. L’Occidente, con le sue scoperte ed invenzioni e i suoi grandi pensatori, si è sviluppato proprio in opposizione al cristianesimo, che ne è sempre stata la forza violenta e oscurantista, freno della scienza e suo più dichiarato ed acerrimo nemico, che per sopravvivere ha dovuto nei secoli dei secoli legarsi a doppio filo con la classe dominante, con il potentato che deteneva lo stato di cose, legittimando i vari massacri e conquiste con il suo bell’apparato morale. Da Carlo Magno a Napoleone, da Mussolini alla Dc, da Andreotti a Casini e Mastella. La chiesa (con la lettera minuscola perché la maiuscola bisogna meritarsela) è così diventato un enorme parassita che succhia il sangue e lacera il sistema immunitario dello Stato italiano. Ogni anno dalle casse italiane a quelle vaticane passa qualcosa come 9 miliardi di euro, pari cioè al 45% dell’ultima finanziaria, che era appunto di 20 miliardi. Il famigerato 8 per mille, lungi dall’essere una donazione liberamente scelta, è garantito ogni anno da un meccanismo truffaldino e ladro: infatti solo un terzo degli italiani decide a chi evolvere il suo 8 per mille, se allo Stato, al Vaticano o ad altre confessioni religiose; nei casi invece di scelte non espresse, la cifra viene destinata in proporzione alle scelte espresse, e cioè, nella minoranza che sceglie, la maggioranza vuole la chiesa cattolica e il giochino è fatto. O intelligenti o cretini, o civili o cristiani. Tertium non datur.
Buona lettura.


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