I LIBRI DELLA CIVETTA

di Luca Cremonesi


Oltre l’uno e molteplice
Alain Badiou
Ombre Corte
euro 10

Alain Badiou è il più importante filosofo francese vivente, ultimo rappresentante, con Levi-Strauss (ormai ultra 90enne) di quella stagione favolosa che furono gli anni ’60 e ’70 d’oltralpe. Autore complesso, portatore di una filosofia dura, ostica ma affascinante per la potenza del concetto che esprime, Badiou è protagonista di un’interessante vicenda culturale e filosofica. Nel 1997 scrive una monografia dedicata a Gilles Deleuze (Deleuze. Il clamore dell’essere, Einaudi 2004), altro grande (senza dubbio alcuno il più grande) filosofo francese del ’900 appena concluso. Il testo è oggetto di grandi critiche e ne nasce un dibattito che non si è ancora concluso e che ha generato, e non creato, accaniti schieramenti, in Francia, ma non solo, di supporter pro Badiou o pro Deleuze. La tesi forte di questo volume è chiara e “semplice”: in realtà, afferma Badiou, Deleuze non è un filosofo della molteplicità e del divenire - concetti per cui Gilles Deleuze si è sempre battuto e che ha affermato con forza e precisione filosofica nelle sue affascinanti opere - ma un pensatore dell’Uno e della trascendenza. Per capire l’entità dell’offesa (filosofica) userò un esempio: è come dire, pubblicamente, al Papa che in realtà non crede in Gesù Cristo. Alain Badiou nel corso di questi 10 anni ha argomentato e declinato le sue tesi in molti articoli, recensioni e contributi vari. Il dibattito lo ha coinvolto e fatto pensare in questi dieci anni, tanto che nel suo ultimo ponderoso volume, Logique des mondes (Logica dei mondi), appena uscito in Francia e, spero, di prossima traduzione in lingua italiana (un volume di 650 pagine di alta teoresi che conclude la sua opera capitale L’essere e l’evento) Badiou dedica a Deleuze un lungo capitolo dove sembra dire (spero di no!) l’ultima parola sulla sua interpretazione (davvero un bel capitolo). Il volume Oltre l’uno e il molteplice, che ho pensato e poi redatto con Tommaso Ariemma, nasce da una mia idea di due anni fa: raccogliere in un unico volume tutti gli interventi scritti da Badiou dopo la monografia del 1997 e produrre così un Deleuze 2 di Alain Badiou. Pur sapendo di attirarmi l’antipatia degli amici deleuziani ortodossi ho insistito e Gianfranco Morosato di Ombre Corte ha creduto nel progetto e il volume è finalmente uscito! Il merito di Badiou, infatti, è di essere uno dei pochi filosofi (in compagnia di Slavoj Zizek e di Toni Negri) che ha letto in chiave filosofica l’opera di Deleuze e, soprattutto, lo ha affrontato proprio come “prescrive” il metodo deleuziano: “Concepisco la storia della filosofia come una sorta di rapporto sodomitico o, il che è la stessa cosa, di immacolata concezione. Arrivo alle spalle di un autore e gli faccio concepire un bambino. Ne esce un bambino che è sicuramente il suo, eppure è anche mostruoso. È necessario che il bambino sia proprio il suo, perché è necessario che il filosofo dica davvero tutto ciò che gli faccio dire. Ma è altrettanto necessario che il bambino sia mostruoso, perché deve passare attraverso ogni sorta di decentramenti, di scivolamenti, di rotture, di segrete emissioni, tutte molto piacevoli”. Il ribaltamento che ho attuato è di facile lettura: in realtà Badiou è un filosofo deleuziano! Il volume si chiude con un testo inedito di Gilles Deleuze, l’ultima intervista rilasciata prima del suo suicidio avvenuto la notte del 4 Novembre 1995.


Commenti »

La URI per fare un TrackBack a questo articolo è: http://www.civetta.info/wp-login.php/wp-trackback.php/wp-trackback.php/1068

Ancora nessun commento

feed RSS per i commenti a questo articolo.

Lascia un commento


Attenzione: i commenti compariranno sul sito previa approvazione del moderatore

Righe e paragrafi vanno a capo automaticamente, l’indirizzo e-mail non viene mostrato, HTML è permesso: <a href="" title="" rel=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <code> <em> <i> <strike> <strong>