LIBRERIA PEGASO

di Luca Morselli / hankvoice@hotmail.com


Dio non è grande
Christopher Hitchens
Einaudi
euro 14,50

Christopher Hitchens, originario di Portsmouth, Inghilterra, collabora con le maggiori riviste di attualità politica e di letteratura statunitensi, concentra in 271 pagine uno spasmodico e divertente attacco frontale alla “religione”, nelle sue forme dottrinarie, nella sua struttura gerarchica e nelle sanguinose lotte che in secula seculorum ne hanno garantito stabilità e potere. L’idea di fondo di “dio non è grande”, scritto volontariamente con la lettera minuscola essendo un normale nome comune adottato dagli uomini, è che le religioni non sarebbero mai nemmeno sorte se fin dall’era primitiva non ci fosse stata la paura della morte, dei terremoti e di tutte le calamità naturali e di come essa sia nata come tentativo di dare un’immagine ed una spiegazione del mondo, in tempi in cui la conoscenza delle leggi naturali era del tutto impossibilitata a farlo. La tendenza poi, di gettarsi nella fede, di cercare rifugio nel soprannaturale o in una sorta di “attesa” di un mondo migliore che ha da venire, appartiene al patrimonio genetico umano, riuscendo però ad attecchire più facilmente nelle teste di persone ingenue, credule e in zone con povertà, pochissima alfabetizzazione e libertà di pensiero. Quel che è peggio, però, sono le violenze, i massacri perpetrati dai potentati religiosi e da pazzoidi dittatorelli di turno che giustificavano le loro opere pie in nome di dio o di una qualche missione affidata loro. Non solo, ovviamente, le Crociate, l’Inquisizione con il rogo di Giordano Bruno e l’abiura di Galileo, ma i massacri “attuali”. Con orrorifica precisione ottenuta da anni di lavoro come corrispondente in giro per il mondo a seguire le guerre civili africane e mediorientali, l’autore racconta del ruolo avuto dalla Chiesa nella guerra del Ruanda del 1992, dove preti e suore imprigionarono nelle chiese i profughi della popolazione tutsi, che portò a massacrarne oltre un milione, o delle stragi nella Bosnia musulmana o nella Croazia cristiana, all’11 settembre e al proliferare di cellule terroristiche “nel nome della Jihad”, fino alle migliaia di casi di abusi sui minori avvenuti nelle parrocchie di mezzo mondo, emersi solo negli ultimi anni, ovviamente, per l’atteggiamento di ostracismo totale intrapreso dal Vaticano. Insieme a una formazione sessuale morbosa e terrificante, con la circoncisione di bambini che, nella New York del 2007, avviene ancora da parte di rabbini ultrasettantenni che, a lavoro fatto, succhiano “per igiene” il prepuzio dei nuovi iniziati. La Bibbia contiene esempi di genocidi e uccisioni di nemici che si opponevano al raggiungimento della “Terra Promessa”, un padre prontissimo a uccidere un figlio perché richiesto da dio, ed esternazioni di violenza e minacce verso tutti gli infedeli. La religione, in quanto tale, è stupida ed immorale; si basa su Sacre Scritture “rivelate” cui la filologia nel tempo ha tolto ogni fondamento di autenticità. Accozzaglie varie riunite anche in tempi diversi, contenenti miti sulla creazione del mondo privi di ogni fondamento scientifico, dettate da angeli a nomadi del deserto illetterati e analfabeti, come i primi patriarchi giudei, o come il profeta Maometto. Risulta molto più interessante e “divino”, scrive Hitchens, addentrarsi nella storia naturale del mondo, nelle scoperte scientifiche, nei grandi pensatori e nella letteratura. La religione non è altro, come la definì in maniera memorabile Borges, un “ramo della letteratura fantastica”. Buona lettura.


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