“DUE PARCHEGGI NECESSARI”
INTERVISTA ALL’ASSESSORE BIGNOTTI

di Luca Morselli

In queste settimane abbiamo visto i lavori in corso di due nuovi parcheggi nel centro storico di Castiglione, quello in via Racchetta e l’altro nello spazio antistante il Municipio. Qual è stato il motivo che ha spinto l’amministrazione a far iniziare i lavori?
Si tratta di due lavori pubblici che hanno seguito modalità ed iter burocratici separati. Il parcheggio in via Racchetta va ad inserirsi all’interno del lotto di riqualificazione del centro storico, un progetto di miglioramento urbano iniziato ancora con la Giunta precedente. Il parcheggio coperto dietro il municipio, invece, è da collegare alla ristrutturazione dell’ex Pastificio Cavalieri, che porterà a costruire appartamenti ed uffici al suo interno, il che è un’ottima cosa, perché ha privato totalmente il Comune dei costi per la sua realizzazione.

Una scelta obbligata per i proprietari dell’ex Pastificio?
Esatto. La concessione edilizia per la ristrutturazione prevedeva degli oneri di urbanizzazione che obbligassero i proprietari a realizzare un parcheggio. Questo parcheggio è stato individuato nel piazzale antistante il Municipio.
Un’opera di spesa privata ma che diventa di utilizzo collettivo, essendo il nuovo parcheggio del tutto usufruibile dal pubblico. Inoltre, la concessione obbligava ad ottenere prima l’agibilità del nuovo parcheggio che quella dell’ex Pastificio. Il tutto avrà 50 posti auto in più, quelli ricavati dai lavori di escavazione, oltre alla cinquantina di posti che garantiva già il piazzale, per un totale di circa 100 posti auto.

Quale sarà invece la capienza del parcheggio in via Racchetta?
Lì saranno ricavati circa 25 posti. Per un totale di spesa che ammonta a 70-80 mila euro. Al momento però i lavori sono fermi: durante gli scavi sono emersi reperti archeologici, un muretto di cinta con tanto di canale di scolo, risalente, credo, ai Gonzaga, e altri scavi più profondità che hanno portato alla luce quella che sembrerebbe essere una casa, dall’origine ancora più antica.
Per questo, i lavori sono stati immediatamente bloccati e siamo tutti in attesa delle decisioni che prenderà nei prossimi giorni la Sovrintendenza ai lavori della Provincia.
L’amministrazione non può fare ne decidere nulla in questo caso, saremo obbligati a rispettare le scelte che farà la Sovrintendenza. Nel caso in cui i lavori non potranno più proseguire, il parcheggio dovrà per forza essere realizzato da un’altra parte.

Devo dire però che mi ha colpito il disboscamento avvenuto per far posto ai nuovi posti auto, tanto più che si trattava di un polmone naturale in pieno centro storico. Piante secolari per parcheggi. Una scelta inevitabile?
La riqualificazione prevedeva nuovi parcheggi e sono stati individuati in via Racchetta. Per questo abbiamo dovuto togliere le piante. La giunta però ha già in programma una nuova piantumazione. Inoltre è bene ricordare che lì le piante non ci sono mai state e non hanno neanche tutta questa utilità, perché tolgono visibilità al Castello e dal Castello al resto del paese. Paradossalmente le piante diminuiscono il valore alla zona, non sono parte integrante.

La serie innumerevole di opere pubbliche, basta ricordare le sontuose “viale Boschetti” e “Piscina Coperta”, hanno inciso in profondità sul corpo povero delle casse comunali. Questi nuovi parcheggi non influiscono negativamente ancora di più sul bilancio comunale?
No. Il parcheggio dietro il municipio, come detto in precedenza, è stato totalmente a carico dei proprietari dell’ex Pastificio, mentre quello in via Racchetta prevede per la sua realizzazione una cifra non certo irraggiungibile. L’iter legislativo poi obbliga l’amministrazione ad avere i fondi per nuovi lavori pubblici prima del loro effettivo inizio. Senza la dovuta copertura finanziaria i lavori non potrebbero essere mai autorizzati.

La giunta però ha appena annunciato l’aumento dell’addizionale IRPEF, che passerà dall’0,5% allo 0,7%, segno che servono al più presto soldi freschi in cassa. Tante e maestose opere finiscono con l’azzerare i fondi comunali, a scapito dei servizi alla persona e di altri interventi che non siano parcheggi o rotonde.

La difficoltà in cui si trovano le casse comunali non dipende da una scellerata linea di realizzazione di nuove opere, ma dalle nuove leggi nazionali sulla diminuzione dei fondi destinati ai comuni e dall’ultima Finanziaria, che ha di fatto obbligato le giunte di tutta Italia a reperire le risorse necessarie attraverso l’aumento dell’addizionale IRPEF.
Un’aumento pro capite davvero ridotto però, individuabile, ad esempio, in un reddito di 20mila euro l’anno, in soli 10 euro. Questi fondi poi non servono per i grossi lavori pubblici, ma per la miriade di lavori quotidiani e costanti per tutto il paese.
Il nostro assessorato ha già una lunga lista di lavori da eseguire e sono tutte opere di asfaltatura, di sistemazione dell’illuminazione, della rete fognaria e dei tubi del gas. Tutti lavori necessari e imprescindibili, che gli stessi abitanti delle zone in cui interviene la giunta ci richiedono, e che ci hanno obbligati ad aumentare in qualche modo le entrate del Comune.


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