CIP6? - D.R.E. - NO T.M.B

di Enrico Marini

Errore di stampa? Macché. Slang da rapper americano? Nemmeno. E se voi ultra quarantenni credete siano le moderne, quanto incomprensibili, abbreviazioni degli sms di vostro figlio, vi sbagliate. Cip 6 non è un errore dovuto al frenetico pigiare sulle tastiere dei telefonini. Cip 6 sta per delibera numero 6 del Comitato interministeriale prezzi che impone a tutti una “tassa” del 5-7% sull’elettricità consumata in Italia. Nel 2006 questa maggiorazione della bolletta ha permesso di raccogliere fondi per 3,6 miliardi di euro destinati alle fonti rinnovabili e “assimilate”. Le fonti rinnovabili sappiamo essere lo sfruttamento delle biomasse, dell’energia eolica e solare. Nella vaga dicitura “assimilate”, rientrano invece, le D.R.E. che attraverso la combustione degli scarti del petrolio, del carbone e dei rifiuti producono energia elettrica a caro prezzo per l’ambiente. Nel 2006 alla categoria “assimilate” sono stati dirottati 2,88 miliardi di euro pari all’80%, come avviene ormai ogni anno, dei fondi Cip6 raccolti. Se questa è una eco-tassa, allora “eco” non sta per “ecologica”, bensì per “economica”. Già perché il profitto non è ambientale, ma di bilancio. E lo fanno, ad esempio, la Saras S.p.a. del noto petroliere Moratti che intasca ben 280 milioni di euro l’anno e l’inceneritore dell’ASM S.p.a. di Brescia che nel 2006 ha ricevuto circa 60 milioni di euro come contributo Cip 6. Paul Connett - docente di chimica alla St. Lawrence University di New York - sostiene che è assurdo investire milioni e milioni di euro per bruciare rifiuti, basterebbe aumentare la quota di raccolta differenziata destinata al riciclaggio. Mentre Brescia è ferma al 35,8%, un consorzio di 22 comuni del trevigiano è passato - in soli 5 anni - da uno misero 27% di raccolta differenziata a un invidiabile 76%. Maurizio Pallante - esperto in tecnologie ambientali e trattamento rifiuti - rincara la dose sottolineando la pericolosità dell’incenerimento che produce nanoparticelle inquinanti troppo piccole per essere intrappolate da qualsiasi filtro. T.M.B., invece, non è il nuovo slogan di Beppe Grillo - Telegiornali Muniti di Bavaglio - in vista del “V-day” contro i giornalisti proni al potere. Bensì l’acronimo per Trattamento Meccanico Biologico dei rifiuti. Questa tecnica, al contrario degli inceneritori - vero freno al riciclo - è complementare a una raccolta differenziata di tipo “spinto”, dopo la quale solo il 30% circa dei rifiuti finisce in un impianto di trattamento. Ed è qui che grazie a sistemi di T.M.B. si riescono a recuperare circa il 70% dei rifiuti indifferenziati. La prima fase consiste in tecniche di separazione meccanica che permettono di recuperare carta, plastica, metalli e legno. La seconda fase, invece, prevede un trattamento biologico di tipo aerobico/compostaggio e/o di digestione anaerobica. Quest’ultimo trattamento anaerobico permette la produzione di biogas il cui recupero azzera i costi energetici degli impianti T.M.B. . Insomma se consideriamo un impianto come quello di Brescia che incenerisce 550.000 tonnellate all’anno di rifiuti, circa 165.000 t/anno finiscono in discarica. Mentre se venisse applicata una vera raccolta differenziata “spinta” associandola al T.M.B. solo 50.000 t/anno sarebbero destinate a essere seppellite. Inoltre il pretrattamento dei rifiuti mediante T.M.B. riduce la produzione di percolato in discarica - sia nella quantità, sia nelle concentrazioni di inquinanti ridotte del 50% - rispetto alla messa in discarica di rifiuti non trattati. Peccato che i media nazionali queste informazioni non le diano. O come nel caso di Brescia accendano i riflettori per un giorno sul latte alla diossina, ma solo per rassicurare i consumatori, che ignari, da anni consumavano il latte bresciano. “ASM: aria più pulita col termoutilizzatore” è, invece, il titolo di un giornalista dimentico del chimico francese Lavoisier secondo cui: “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Avanti allora col “V-day” sull’informazione, per il T.M.B. dei rifiuti e per non avere più Telegiornali Muniti di Bavaglio.

www.beppegrillo.it/casta-giornali.php
www.ambientebrescia.it
www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/gestione-rifiuti-a-freddo.pdf


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