INTERVISTA A SERAFINO MAZZONI
READTHERAPY
Serafino Massoni, nato a Volta Mantovana, dove risiede, preside di licei statali, ha collaborato come critico letterario a quotidiani e riviste tra cui La Repubblica, MondOperaio, Insieme, La Gazzetta di Mantova, La Voce di Mantova e La Cronaca di Mantova. È autore di saggi storico-linguistici nei cataloghi Armando. Dopo i successi di La lama e la rosa (Aliberti e Hachette) e Il marinaio delle Antille (Aliberti), è in preparazione il nuovo romanzo in uscita nella primavera 2008, sempre per i tipi di Aliberti, dal titolo La stirpe del serpente. Il suo sito, www.massoniserafino.it, è anche il portale di un interessante blog dove poter leggere le sue puntuali e interessanti riflessioni. Lo abbiamo incontrato per dialogare con lui di Readtherapy.
Prof. Massoni sul suo sito lei parla di Readtherapy, di cosa si tratta?
È una vera e propria terapia tramite la lettura di opere di narrativa. Ho cominciato a scriverne e parlarne nella primavera del 2007 ed ora apprendo che l’Università di Liverpool la applica col nome di biblioterapia. Si dovrebbe cominciare dalla culla, mettendo accanto ai giocattoli di plastica un libro, in maniera che si operi l’imprinting sensoriale: il libro toccato, annusato, guardato, e in seguito mai più dimenticato, insostituibile compagno come il desiderio del seno materno. Ma il discorso si fa lungo ed occorrerebbe un più ampio spazio.
Anche un suo collega, Corrado Augias, di recente ha pubblicato Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi (Mondadori) ma mi sembra una posizone molto diversa dalla sua perché Augias ne fa una questione di cultura e non di piacere quasi di natura edonistico-esistenziale come mi sembra sia invece la sua personale posizione…
Già dalla scriminatura e dal volto pacifico si capisce che Corrado Augias non ha mai conosciuto la vera sofferenza. Infatti le cose stanno proprio come è detto nella sua domanda. Il suo libro di cose scontate è solo una questione di superficiale cultura non certo di terapia e di vero e proprio piacere esistenziale.
Trovo inoltre che leggere sia, nella nostra società contemporanea, non solo una pratica di felicità, ma anche di resistenza a questo nostro troppo veloce presente, per parafrasare l’amato Gilles Deleuze. Che ne pensa?
Già, l’amato Deleuze e il suo Antiedipo. La mia risposta è già contenuta nella domanda. Nessuna analogia con il presenzialismo dell’anchorman Corrado Augias cresciuto con tutte le coccole di mamma e papà.
Ormai è prossimo il suo nuovo volume La stirpe del serpente. Di cosa tratta? Anche questo volume rientra nei parametri Readtherapy?
La stirpe del serpente (nelle librerie in primavera con la distribuzione “Rizzoli”) corona la precedente trilogia dedicata alla famiglia patriarcale. È il PRIMO romanzo a livello mondiale ambientato ai tempi della guerra di Troia considerata come momento cruciale del passaggio cruento dal matriarcato vigente a Troia e nella Colchide al patriarcato miceneo-ariano, con conseguente ribaltamento della mitologia olimpica di stampo omerico-esiodeo, cioè di stampo patriarcale. Sono messi in discussione tutti i nostri valori patriarcali, a partire dal cosiddetto “amore”, che nasce proprio allora ed io chiamo “amor miceneo” ed è alla base dei nostri stessi valori occidentali e patriarcali. Ci sarà materia di discussione per storici, antropologi, etnologi, psicologi, sessuologi, femministe ed antifemministe, sacerdoti, e via dicendo. Sì, esso sarà per tutti un’ottima terapìa (readtherapy).
Sul Blog di Serafino Massoni, che vi consigliamo di visitare, possimao leggere questo messaggio relativo all readtherapy:
“Se ti affligge la più nera disperazione perché la tua figlioletta undicenne frequenta le discoteche pomeridiane dove fa la cubista, la chiamano principessa e fa con tutti quelle cose oscene che tu pensavi avrebbe fatto qualche anno dopo, puoi dare uno schiaffo alla disperazione correndo nella più vicina libreria, acquistando un buon romanzo, leggendolo subito perché in tal modo non penserai più a tutto quello che fa la tua figlioletta undicenne con tutti e ti ritroverai felice e contento. Se la tua cara mogliettina non fa altro che guardare il tuo vicino di casa ben palestrato e la sera ti dice d’aver sempre un terribile mal di testa per cui da più di un anno non fa più con te quelle belle cose che facevate dopo il matrimonio, corri nella più vicina libreria, acquista un buon romanzo, leggilo subito e vedrai che non penserai più al giovane palestrato tuo vicino di casa e non ti interesserà più nulla delle terribili emicranie della tua cara mogliettina.
Se sei angosciata perché tuo marito non si decide mai a morire e devi continuare a lavargli le mutande ed i calzini mentre le tue amiche son già vedove da un pezzo, tirano una bella reversibile e fanno tutti i loro comodi, corri nella più vicina libreria, acquista un buon romanzo, leggilo subito e vedrai che non penserai più alle tue amiche che già da un pezzo sono vedove. Se ti vengono dei terribili dolori di stomaco pensando d’aver dato il tuo preziosissimo voto a Fausto Bertinotti, il quale se la gode in Parlamento e tira tutti i mesi una indennità da gran signore mentre tu fai fatica ad arrivare alla fine del mese, corri nella più vicina libreria, acquista un buon romanzo, leggilo subito e vedrai che non penserai più alle indennità di Fausto Bertinotti e nemmeno ti dannerai più l’anima per avergli dato il tuo preziosissimo voto. Se poi i tuoi mali fossero davvero di natura straordinaria, allora non ti resta che acquistare il romanzo “Il marinaio delle Antille” (“Aliberti”, distribuzione e promozione “Rizzoli”) che Serafino Massoni ha scritto per lenire i dolori più atroci che possano affliggere un essere umano”.
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