AL POSTO GIUSTO

di Diego Albano

E’ noto a tutti che la popolazione occidentale sta invecchiando. Merito dei progressi della medicina, del tenore di vita e delle guerre che, per fortuna, scoppiano tutte in posti lontani. Ma qui a Castiglione, ridente cittadina industriale, pare invece che si invecchi ancora più in fretta. A vista d’occhio. Non a caso possediamo una delle RSA (residenza sanitaria per anziani) più grandi dell’alto mantovano. Per chi non l’avesse notato, è quell’ edificio venuto su in meno di un anno dalle parti di San Pietro, chiamato appunto “residenza San Pietro”. Non sappiamo se la costruzione sia satura o meno, ma dev’ esserlo certamente. Altrimenti non si spiegherebbe l’approvazione di un progetto analogo, addirittura più imponente, da costruirsi a un chilometro in linea d’aria. Oppure, ma è solo un’ipotesi, gioca un ruolo importante il fatto che negli ultimi anni il business sanitario tira che è una meraviglia, e i costruttori si sono buttati nella sanità. Soprattutto a Castiglione, che per un un’azienda come la ditta Coghi s.p.a., è meglio di Paperopoli. Proprio a loro, assieme al compagno di mille avventure Guerrino Nicchio, è stata affidata la ristrutturazione dell’ospedale San Pellegrino e la costruzione della già citata Rsa di San Pietro. Ora lo cordata Coghi-Nicchio cambierà di nuovo il nostro paesaggio andando all’assalto dell’ex piscina Lido, dando vita a una titanica “casa albergo per anziani”: il colosso di Coghi. Servirà? Ha senso un progetto di quelle dimensioni gettato in mezzo quell’incrocio? Non importa, il proprietario del terreno vuole massimizzare il profitto. Fare cassa. La cordata Coghi-Nicchio pure. I malumori di parte della maggioranza non hanno bloccato l’iniziativa della giunta, e nemmeno le 900 firme raccolte dall’opposizione. Se il colosso di Coghi prenderà vita (casa albergo per anziani o speculazione edilizia poco importa) sarà un vero monumento. La cartolina di uno stile politico, come gli occhiali da sole che il consigliere di maggioranza Severino Tinazzi indossava durante l’ultimo consiglio comunale. Perché qui gli amministratori sono dei veri Yes men, uomini che al privato dicono sempre di sì. Allora avanti tutta, all’insegna del Nicchio monopolista e degli scarabocchi urbanistici approvati giusto prima del nuovo piano regolatore, raccolta firme o meno. E’ vero, chiudere la porta in faccia alle opposizioni e a un migliaio di firmatari non è elegante, ma poco importa. L’eleganza non è una dote politica. Nemmeno quando di mestiere si fa l’avvocato, come il presidente del consiglio Giuseppe Grasso, e si presiede all’ordine del giorno che coinvolge il proprio assistito Franco Nodari, imprenditore della Castiglione Rifiuti e coordinatore locale di Forza Italia. Invece del penoso balletto sul regolamento sarebbe stato molto più semplice, per il presidente, mettere le mani avanti e assentarsi dall’aula durante la votazione. Ma forse era solo una questione di stile.


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