SOLFERINO “CELLULE STAMINALI E CLONAZIONE”

di Andrea Bianchera

Si parla spesso, di questi tempi, di cellule staminali e clonazione, fecondazione assistita e fecondazione eterologa, argomenti che creano problemi non solo di natura scientifica ma anche religiosa ed etica. Questi temi, per il solo fatto di formare oggetto di quesito referendario, dimostrano una spaccatura tra le diverse opinioni, come è naturale, e rivestono grande importanza per il futuro nostro e della ricerca scientifica in generale. Per consentire di approfondire questi grandi argomenti, il Circolo culturale Monte Alto ha organizzato a Solferino un incontro su “Cellule staminali, clonazione terapeutica, medicina rigenerativa: nuove speranze e nuove sfide scientifiche”. L’organizzazione della serata, in collaborazione con l’AIDO, voleva fornire alcune nozioni di base, non rivolte a specialisti ma alla gente comune, con l’intenzione, al di là delle legittime posizioni di ognuno, di informare in maniera scientificamente corretta, ma con carattere divulgativo e accessibile a tutti. L’incontro ha avuto una partecipazione di quasi un centinaio di persone che hanno mostrato attenzione ed interesse, grazie anche alla coinvolgente esposizione del relatore prof. Alberto E. Turco, Professore Associato di Genetica Medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Verona. Il relatore ha spiegato in maniera chiara e lineare come la medicina cosiddetta tradizionale (una medicina epidemiologica, sociale, basata sul “fenotipo”) si stia rapidamente trasformando in una medicina molecolare, o genetica o genomica (una medicina eziologica, individuale, e basata sul “genotipo”). Tutto ciò sta cambiando i concetti stessi di normalità, di malattia, di terapia. Inoltre, le tecnologie della riproduzione umana stanno mettendo in discussione il processo biologico più fondamentale, e cioè la stessa vita. Il nome di cellule “staminali” deriva da stamen, filo della vita. Si tratta di cellule il cui destino non è ancora “deciso”. Sono cellule indifferenziate, in grado di automantenersi illimitatamente e di originare praticamente tutti tipi di cellule diverse, e mature, dell’organismo, attraverso un processo denominato differenziamento. Una delle grandi promesse della scienza biomedica contemporanea risiede nella possibilità di sfruttare le proprietà delle cellule staminali per poter in futuro disporre di terapie cosiddette “cellulari”, in grado di trattare diverse e gravi malattie degenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson, il diabete, l’infarto del miocardio, la sclerosi laterale amiotrofica, le lesioni spinali ecc ecc. Limitare la possibilità di fare questo tipo di ricerca può voler dire limitare non solo la speranza di alcune coppie di avere figli, ma anche la possibilità della scienza di scoprire nuove tecniche di cura delle malattie.


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