MONZAMBANO,
L’ANTENNA CHE CONVIENE

di Marzia Sandri

Un’antenna per le telecomunicazioni alta 26 metri sarà presto installata a ridosso delle mura del cimitero di Monzambano, proprio nel bel mezzo di un denso insediamento di abitazioni di un elegante quartiere residenziale, non lontano dal centro e in prossimità di un’area sulla quale prossimamente saranno edificate altre costruzioni. La notizia della prossima realizzazione della stazione radio da parte di uno dei tanti gestori privati per la fornitura del servizio di telefonia mobile e i primi interventi avviati in loco per la sua installazione, hanno sollevato le decise proteste degli abitanti del quartiere del comune mantovano scesi sul piede di guerra contro la decisione del Comune di rilasciare la concessione. “E’ stato scelto un posto del tutto inadatto – spiega Ottorino Salvalai, portavoce del gruppo di residenti – non solo per i dubbi che da ogni parte si avanzano sui pericolosi effetti cui impianti di questo tipo possono dare luogo quando sorgano in vicinanza di centri abitati, ma anche per fattori legati alla sua funzione”. La sede scelta per l’installazione dell’antenna, infatti, oltre a oltrepassare la fascia di rispetto prevista per il cimitero (la legge Gasparri risale solo al 06.05.2004), si trova in un punto piuttosto basso del territorio di Monzambano. “Tant’è vero – aggiunge Salvalai – che il gestore, inizialmente, aveva richiesto l’autorizzazione per installare una stazione di ben 36 metri, così da ampliarne il raggio di copertura. Richiesta poi negata dalla Soprintendenza”. “Non ci sono altre possibilità in tutto il comune” avrebbe risposto seccamente il sindaco di Monzambano, Maurizio Pellizzer, di fronte ad una prima delegazione di cittadini presentatisi per avere spiegazioni in merito. La risposta, già di per sé poco plausibile considerando le svariate possibilità offerte dal territorio, perde però totalmente di fondamento nel momento in cui salta fuori un contratto stipulato tra il gestore telefonico e un privato della zona, registrato in data 20.05.2002, per il quale furono regolarmente versati 1775.00 Euro per la richiesta di concessione e con il quale la compagnia si impegnava, “dietro rilascio da parte delle autorità competenti (il Comune, appunto) delle necessarie autorizzazioni, ad installare l’antenna in una porzione di fondo situato in Strada Festoni in località Ricchi”. Un’area isolata, lontana dalle abitazioni, più adatta allo scopo e ricca di una vegetazione che avrebbe facilmente permesso di mimetizzare l’impianto riducendone fortemente l’impatto. Una concessione che dal Comune non fu mai rilasciata con il risultato di lasciar scadere i termini imposti dal contratto, invalidandolo. Il tutto comincia a dare da pensare nel momento in cui è il Comune stesso a sostituirsi al privato rendendo disponibile un terreno di sua proprietà (appunto quello a ridosso del cimitero) per far installare la stazione radio. E il sospetto si fa quasi certezza (del resto si dice che a pensar male si fa peccato ma, in genere, ci si indovina sempre) quando si viene a sapere che l’operazione frutterà al Comune la cospicua entrata di oltre 20.000 euro all’anno per la locazione del terreno. Messo di fronte all’evidenza dei fatti il sindaco Pellizzer si limita a rinviare le spiegazioni in un prossimo, imprecisato momento futuro (perché non spiegare subito?). Ma tant’è. Chi a questo punto si chiedesse se all’amministrazione di Monzambano stia più a cuore la salute dei suoi cittadini o quella delle casse comunali, ha già avuto la scontata risposta.


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