SOLFERINO,
I BAMBINI SCRIVONO DEI LORO DIRITTI


UN LIBRO CURATO DA MILENA PERANI

La parola ai bambini. E’ questo il punto di partenza del libro “I diritti dei bambini visti da loro” scritto dagli alunni della scuola materna statale di Solferino e curato dall’insegnante Milena Perani, una trentina d’anni al servizio della scuola dell’infanzia ed attualmente impegnata anche all’Università Cattolica quale supervisore del tirocinio del Corso di Laurea “Scienze della Formazione Primaria”. La pubblicazione, presentata in un partecipato incontro presso la sala civica di Solferino, ha voluto mettere in luce in primo luogo le conoscenze dei bambini, i loro pensieri e le loro emozioni, oltre che la loro percezione di essere “soggetti di diritto”. “E’ stato un lavoro lungo ma piacevolissimo, un viaggio interessante durante il quale abbiamo incontrato i loro pensieri, conosciuto i loro desideri e ci siamo stupite ascoltando la ricchezza delle loro risposte”, mi dice Milena facendo trapelare che, in questo caso, è stato più quello che ha imparato, che quello che ha insegnato. “Nel processo di apprendimento, gli educatori sono spesso prescrittivi, prediligono la cultura del dovere. Mi spiego con un esempio: ai bambini diciamo sempre che andare a scuola è un loro dovere, proprio come prendere una medicina. Secondo me è una logica da capovolgere; se dicessimo loro che andare a scuola è un diritto, perché gli alfabeti culturali miglioreranno la loro vita, forse l’approccio ai saperi sarebbe diverso. Partiamo dai diritti di ogni bambino e, nella pratica quotidiana, impariamo le regole della democrazia che sono fatte di diritti e di doveri. Il resto viene da sé. E su questo punto la scuola deve fare la sua parte perché la democrazia non si insegna, si apprende vivendola”. Il dovere è il rovescio della medaglia del diritto? – le chiedo: “No, ne è la conseguenza: nel preciso momento in cui ho un diritto, ho anche il dovere di non ledere lo stesso diritto degli altri”. Ed è sicuramente vero. Non si sa perché (anzi, lo sappiamo benissimo) leggendo ciò che i bambini scrivono a proposito dei loro desideri/diritti, ci accorgiamo che il diritto di avere dei nonni che ti ascoltano mette in discussione le nostre priorità quotidiane di genitori; il diritto di avere degli amici e di giocare fa traballare il nostro sistema di vita; il diritto di sbagliare il nostro modo di insegnare. Un messaggio un po’scomodo; Milena, …. perché l’hai fatto? “Le cose che quotidianamente i bambini esternano sono troppo importanti e devono essere valorizzate adeguatamente; ed è naturale metterle a disposizione di altre esperienze, per una riflessione ed un confronto con gli altri, genitori o educatori che siano. E poi è giusto far conoscere al territorio ciò che fa la scuola”. Un libro molto diverso dal “Speriamo che me la cavo” letto parecchi anni fa, che ci aveva fatto ridere; questo ci fa sorridere, sì, ma ci mette anche una grande tenerezza addosso, perché viene dall’intimo dei nostri bambini e ci entra dentro. E’ un po’ come il diritto di pensare visto da loro, uno splendido esempio multimediale del pensiero: “Si pensa nella testa. Il cervello si muove un po’ avanti e un po’ indietro. Lì si formano i pensieri e poi escono dalla bocca e entrano nelle orecchie degli altri e anche negli occhi e così vanno nella loro testa. Pensare è proprio un bel diritto!”. Quando anche i grandi fanno oh…. che meraviglia….

Il libro, realizzato con il contributo di Intesys, è corredato in appendice dal testo ufficiale ONU della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Per informazioni, in attesa che il libro venga messo a disposizione di tutti sul sito web dell’Istituto Comprensivo di Ceresara–Medole–Solferino, ci si può rivolgere a mile.perani@libero.it.


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