CALVATONE,
COOPERATIVA IRIS
LABORATORIO DI VITA E DI LAVORO

di Mauro Mazza

INTERVISTA A MAURIZIO GRITTA

Due aironi si alzano in volo: non sono spaventati sanno di essere in una zona protetta e precisamente nella riserva naturalistica del Parco Sud dell’Oglio, dove troviamo la cascina della Cooperativa IRIS, nostra meta per l’appuntamento con Maurizio Gritta , uno dei “padri” del biologico in Italia. Capelli lunghi raccolti a coda e sguardo sereno, come la campagna tutta attorno, Maurizio ci aspetta sul cancello per una breve passeggiata: naturale saluto e inizio dell’intervista. Nel rispetto della terra e del rapporto amorevole con essa, gli insegnamenti pionieristici dell’agronomo IVO TOTI, che negli anni 60 fece tali scelte, sono portati avanti dalla Cooperativa Agricola IRIS; così è nata una grande storia di vita attorno al valore della terra frutto della caparbia convinzione nel biologico dei fondatori ma soprattutto della sensibilità delle donne del gruppo. Dalle coltivazioni attorno al cascinale dove abita tra serre, depositi per gli attrezzi e il magazzino per lo stoccaggio della pasta, Maurizio ci guida a vedere i fiori all’occhiello di questa sede: magazzini con atmosfera controllata ed intonacati con terre particolari per mantenere il fresco senza l’uso di frigoriferi, uno spaccio dove per arrivare i clienti possono vedere le coltivazioni dove crescono i prodotti che porteranno nei loro piatti ma, soprattutto, il laboratorio, il laboratorio alimentare, vera e propria fucina di grandi idee e piccoli segreti. In quella cucina gli allievi delle scuole elementari “provano” a impastare pane, dolci e focacce, così come allo stesso modo, o quasi, “sperimentano” allievi e docenti di atenei italiani e stranieri in giornate ad hoc.

Com’è nata l’idea della cooperativa?
Con mezzo ettaro di terreno, parte nel ’78 da un gruppo di dieci persone di tradizione contadina, in maggioranza donne, l’idea che l’agricoltura biologica fosse in sé rivoluzionaria; si costituiscono in cooperativa nell’84 con otto ettari di terra che crescono gradatamente fino agli attuali 40. La voglia, tuttora intatta, era di creare una produzione agricola come prodotto di una terra amata e lavorata, in netta contrapposizione alla coltivazione intensiva con interventi chimici di prodotti manipolati e contaminati mirata solo ad ottenere il massimo profitto. Rivoluzionario era ed è il rapporto tra la terra e chi la lavora, proprio il rapporto tra i soci è una meravigliosa prova che “un altro mondo è possibile” nei fatti e la cooperativa IRIS è lì da vedere: attuale. Tutte le decisioni sono prese collegialmente nell’assemblea mensile che riunisce soci e dipendenti; analizzare insieme l’operato e programmare coerentemente il da farsi sono gli scopi sociali fondanti sempre chiari in qualsiasi decisione sia commerciale che interpersonale. Dimostrare che si può produrre biologico ad un prezzo giusto e accessibile, rispettando la logica della solidarietà e dell’eguaglianza e creare una cultura in tal senso è lo scopo principale dell’IRIS ed il suo principale “prodotto”.

A proposito di prodotti: quali sono?
Bisogna distinguere tra tipologie: fresco e secco. Abbiamo cominciato producendo ortaggi e oggi continuiamo aggiungendo pomodori e meloni che vendiamo direttamente nello spaccio e tramite distribuzioni scelte e garantite per la loro etica. Dopo circa dieci anni di soli cereali e ortaggi abbiamo pensato anche di trasformare il nostro prodotto e siamo passati alla produzione di farine. Visto il discreto successo, abbiamo deciso di ampliare l’offerta e aggiungere grissini fatti con la garanzia di una nostra propria ricetta, quindi pasta e da ultimi i crackers. Oggi la pasta che produciamo è conosciuta in gran parte del mondo e premiata sia in Italia che in Europa. Notevoli soddisfazioni sono arrivate poi dalla polpa di pomodoro per cui abbiamo collaudato una particolare trasformazione con la quale possiamo offrire un pomodoro particolarmente saporito in quanto non cotto.

… e come vengono commercializzati?
All’inizio distribuivamo gli ortaggi con un furgone a domicilio, poi in due nostri negozi ma abbiamo capito che il rapporto con la terra è migliore se il cliente raggiunge il punto di raccolta e abbiamo un punto vendita qui in cascina tagliando il costo del passaggio distributivo. Forniamo direttamente ortaggi e pasta ad ospedali e mense scolastiche oltre ai mercati BIO di zona. La scelta di non seguire la logica del mercato, sia come logica che come sistema distributivo, ci ha portato in dieci anni a promuovere realtà sensibili alla scelta del biologico e quindi a favorire i GAS (Gruppi di Acquisto Solidale) e tutte quelle realtà che condividono il valore indispensabile della salvaguardia del territorio e dei prodotti locali.

Spiegati meglio.
La cooperativa IRIS rimane fondata sui valori che l’hanno costituita cioè, gli scopi sociali e la condivisione dei valori sono la priorità. L’obiettivo quotidiano è di far crescere il valore degli interessi comuni, i prodotti che produciamo e commercializziamo sono un mezzo e non il fine del nostro operato. Come ci ha insegnato Ivo Toti seguiamo il valore della “spiritualità” del biologico.

Progetti?
Naturalmente. Ascoltando i suggerimenti della gente e non tanto le esigenze del mercato, a breve potremo offrire primi in Europa, e forse al mondo, la “filiera della pasta”, cioè la garanzia che il nostro prodotto è biologico dalla coltivazione del grano alla sua completa trasformazione. Ulteriore progetto per la cooperativa sarà trasformare IRIS in una fondazione come mezzo per far crescere culturalmente il mercato del BIO.

Salutiamo e, uscendo sull’aia, anche la banale presenza di un paio di tacchini e di un gruppo di galline ovaiole nel contesto della cascina che ho appena visitato, aumenta al sottoscritto la percezione della qualità del lavoro agricolo e del livello culturale che quotidianamente lo alimenta.


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