SOLFERINO,
LE MANI SUL TERRITORIO

di Andrea Bianchera

Continua in maniera sistematica l’attacco al territorio dell’Alto Mantovano con intrecci affaristico–amministrativi ormai alla luce del sole. Scrive il prof. Emilio Crosato, presidente dell’Associazione culturale Amici di Castellaro e del Comitato per il Parco delle colline moreniche del Garda: “I cittadini e chi ha responsabilità nel sociale non possono tacere di fronte all’assalto al territorio, all’affarismo senza scrupoli, all’ingordigia, alle furbizie messe in atto anche da chi amministra, facendo tra l’altro credere alla gente cose diverse da quelle che sono”. I casi richiamati dal prof. Crosato riguardano la riperimetrazione del Parco del Mincio che coinvolge Monzambano e Cavriana. E cita il caso del Sindaco del primo comune che è contemporaneamente Revisore dei conti nel secondo. Molteplici sono i casi anche a Solferino. Nel 2002 nella riperimetrazione del Parco locale (PLIS) si escludono un paio di aree che, guarda caso, ora vengono edificate: Pozzo catena (la zona più storica del paese) dove sorgeranno 14 unità abitative e Via Stadion (a ridosso delle torbiere) dove verrà costruito un complesso abitativo di 20 unità completo anche di piscina. Il progettista è un ingegnere socio nello studio tecnico dell’Assessore all’urbanistica. Nella relazione sul PLIS l’Amministrazione comunale sottolineava che, vicino al cimitero, “…gli stessi numerosi cipressi sopravvissuti fino ad oggi, presentati con enfasi nel ‘Panorama’ di Langlois, portano evidenti i segni dei colpi ricevuti. E’ questo un importantissimo elemento del paesaggio che assomma in sè valenze paesaggistiche, simboliche, storiche e naturalistiche …” Ebbene, alcuni di questi ‘coraggiosi’ cipressi sono stati tagliati dal Comune per facilitare la realizzazione di un parcheggio tanto necessario altrove, quanto inutile nel posto in cui è previsto. Ma l’intreccio affaristico amministrativo è smaccatamente evidente nella vicenda di Piazza Castello, già oggetto da un lato di un discutibile intervento urbanistico, e dall’altro di un tentativo di autoesproprio del Comune (caso assai singolare) a favore della Chiesa. Ora l’Istituto Diocesano per il sostentamento del clero ha presentato un progetto di ristrutturazione dell’ex Canonica, che prevede anche la costruzione ex novo di un paio di mini appartamenti. Già trovato il cavillo tecnico, prima modificando in Consiglio comunale il Piano urbanistico per permettere di ristrutturare senza tener conto del comparto e senza vincolo di omogeneità e poi attaccandosi alla preesistenza di un porcile, un pollaio e una cantina! Dov’è l’inghippo? Come un gioco di scatole cinesi, Il Presidente dell’Istituto Diocesano è anche presidente di una società di progettazione; l’Assessore all’urbanistica di Solferino e il progettista (quello delle varianti rese possibili dalla riperimetrazione del PLIS) siedono tutti nello stesso consiglio di amministrazione di questa società, della quale l’Istituto Diocesano è il principale azionista. Tutti e tre siedono poi anche nello stesso consiglio di amministrazione della società di architettura già agli onori della cronaca anche a Cavriana, dove, come a Solferino, il Revisore dei conti è il Sindaco di Monzambano. Saranno semplici coincidenze, ma con tutti questi intrecci, le varianti preelettorali che hanno portato a consentire tutte le operazioni sopra descritte erano fatte proprio in buona fede e nell’interesse della comunità?


Commenti »

Ancora nessun commento

feed RSS per i commenti a questo articolo.

Lascia un commento


Attenzione: i commenti compariranno sul sito previa approvazione del moderatore

Righe e paragrafi vanno a capo automaticamente, l’indirizzo e-mail non viene mostrato, HTML è permesso: <a href="" title="" rel=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <code> <em> <i> <strike> <strong>