PER QUALCHE
DOLLARO IN PIÙ
L’acronimo Boc sta per “Buoni ordinari del comune”. Uno strumento sostanzialmente identico ai Bot, i famosi buoni del tesoro. L’amministrazione di Castiglione ne ha emessi per 10.330.000 Euro. Significa, in sostanza, che la nostra città si indebita per tale cifra emettendo obbligazioni, cioè particolari titoli che verranno acquistati sul mercato dai risparmiatori. Ad occuparsi della collocazione dei titoli sarà un’importante banca di Parigi, il che sembra aggiungere sicurezza all’ affare. Ma perché la giunta finanzia le proprie opere pubbliche emettendo “Boc”? Perché conviene. L’operazione, piuttosto complessa, si gioca sulla possibilità di poter usufruire di un mix di tassi fissi e tassi variabili. Ci si indebita cioè a un tasso fisso ventennale, ma per i primi cinque anni è possibile pagare interessi più bassi ancorati al mercato europeo. Questo permetterà, a patto di monitorare costantemente il mercato, di esporsi a condizioni favorevoli. In caso di un rialzo eccessivo dei tassi sarà infatti possibile chiudere l’operazione e rinegoziarne i termini. Come se non bastasse, l’amministrazione ha progettato un piano di ammortamento che consentirà di estinguere mutui precedentemente accesi per 3.800.000 Euro in soli cinque anni, evitando così di complicare la vita alle successive giunte. Il resto del debito obbligazionario sarà estinto entro il 2015, con un peso sul bilancio di circa 50.000 Euro annuali. Il che non è una grande cifra: per fare un esempio, nel 2004 il comune ha riscosso circa 21 milioni di Euro, giungendo poi a fine anno con un avanzo di un milione e mezzo di euro. Lo stratagemma, insomma, pare buono, e porta un cospicuo ingresso di liquidità nelle casse del comune, che sarà così in grado di finanziare una serie di opere pubbliche. Qui, però, sta il nodo politico. Tenendo presente che l’operazione non è esente da rischi, l’opposizione ha votato contro il provvedimento Non per il finanziamento in sé. Non è la prima volta per i tecnici comunali: si utilizzano obbligazioni dalla fine degli anni novanta Ma l’emissione di un tale debito per finanziare, tra le varie opere pubbliche, la nuova piscina coperta, non è stato digerito dai banchi del centrosinistra. Il costo della struttura è stimato in 7.100.000 Euro, almeno secondo il quadro generale degli investimenti 2005 pubblicato sul sito www.comune.castiglione-delle-stiviere.mn.it. Nella relazione presentata dall’assessore Benvenuti durante il consiglio comunale di 24 novembre si parla invece di “sei milioni di Euro di opere pubbliche: piscina, asfalti e viale Boschetti”. Milione in più o in meno, il grosso della cifra è rappresentato proprio dal nuovo impianto natatorio. Una struttura all’avanguardia, che pare sarà dotata di un tetto capace di aprirsi e chiudersi a piacere (“Piscina cabriolet”, titolava la Civetta a Gennaio). Il dubbio è uno solo: ci si chiede se in un contesto di crisi generale, di tagli agli enti locali e carenza di servizi sia un investimento da prendere alla leggera. Tanto più se risulta necessario inventarsi un piccolo gioiello di finanza comunale per indebitarsi a tassi convenienti.
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