LA CRISI E’ IMMOBILE
Negli ultimi anni Castiglione è stata interessata da crisi aziendali piuttosto pesanti, che si sono ripercosse sia sull’economia sia sull’occupazione. Per questo abbiamo cercato di tracciare un bilancio approssimativo della situazione attuale dal punto di vista lavorativo, tenendo presente l’andamento incerto a livello nazionale e provinciale. “il fatto che a distanza di anni dalla crisi Rapetti ci siano ancora circa sessanta persone in attesa di ricollocamento è un dato che dimostra la difficoltà di riassorbimento del tessuto produttivo castiglionese” – spiega Giovanni Tosi, assessore provinciale al Lavoro e alla Formazione – “abbiamo una crescita dei servizi, che però è accompagnata da un calo del manifatturiero, dati che registrano una situazione di non crescita. Ci sono poi crisi che non sono dovute al malfunzionamento dell’azienda ma da una scelta di delocalizzazione, come per il caso Wella. Inoltre bisogna dire che il cosiddetto aumento dell’occupazione è in realtà un aumento degli avviamenti: i centri per l’impiego, infatti, registrano l’avviamento, ma non la cessazione del contratto di lavoro, salvo avvenga prima dei termini stabiliti. Quindi un incremento degli avviamenti non necessariamente corrisponde a un incremento dei posti di lavoro dato che uno stesso lavoratore può avere più avviamenti consecutivi”. Anche per quanto riguarda la ripartizione dei settori Castiglione sembra seguire l’andamento provinciale: “nella provincia di Mantova – continua Tosi - si registra un difficoltà di occupazione per i laureati e per i titoli di studio elevati. Un dato preoccupante, perché può essere interpretato come una scarsa propensione all’innovazione. Un tessuto produttivo che, salvo qualche raro caso, è portato più allo sviluppo di innovazioni nella produzione che nella ricerca.”
Una situazione che comunque, nel complesso è stazionaria: “Castiglione è il comune che nella provincia di Mantova ha reagito meglio di fronte alla crisi economica - dice l’assessore comunale alle Attività Produttive Guido Zaglio - abbiamo un’economia che tiene, sebbene non si possa parlare di un incremento. Ciò è dovuto al fatto che le industrie castiglionesi operano in settori molto variegati, e quindi talvolta la crisi di un settore produttivo è controbilanciata dall’aumento di un altro. Nello specifico a Castiglione si mantengono bene l’alimentare e il metalmeccanico, mentre si registra un calo della calza”. I dati provenienti dai Centri per l’Impiego della Provincia di Mantova danno un quadro generale della circoscrizione di Castiglione, che comprende i comuni dell’Alto Mantovano. “Riassorbite alcune crisi che hanno intaccato la struttura produttiva e occupazionale , l’area di Castiglione sta cercando di leccarsi le ferite e di rilanciarsi affidandosi soprattutto alla struttura forte dell’alimentare e della calzetteria - spiega Paolo Polettini, responsabile del Settore Lavoro di Mantova - qualche segnale potrebbe venire dalla professionalità accumulata nel campo della meccanica integrata (ex Rapetti), cioè dalle conoscenze professionali di ex dipendenti che si rilanciano attraverso un artigianato di eccellenza, anche se è ancora presto per segnalare una dinamica di questo tipo. Il numero di disoccupati iscritti alle liste di collocamento a Castiglione a settembre 2005 risulta in leggero aumento, rispetto al settembre 2004. In particolare per le donne del settore terziario. E’ un piccolo segnale di difficoltà per un’area che ha visto di recente le crisi di Rapetti e di Wella, una buona tenuta del settore alimentare, una situazione di attesa per il settore della calzetteria femminile. Altri settori “maturi” come le piscine registrano una situazione stabile”.
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