LA SCUOLA BOTTEGA NEL RICORDO DI UN EX INSEGNANTE

di Federico Migliorati

Si chiude. Questa la triste novella che il 2005 ha portato nell’ambito scolastico monteclarense. Dopo 20 anni esatti di servizio indefesso e gratuito, la Scuola Bottega della nostra città termina la propria attività: i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni nel settore non potevano lasciare indenne la creatura che l’architetto Vigilio Belletti e alcuni suoi validi collaboratori vollero fondare 4 lustri fa. Anch’io, da ex insegnante per alcuni anni della Scuola, mi unisco al dispiacere e alla tristezza che accomunano tutti coloro (e sono tanti) che hanno svolto servizio nella ‘nostra’ Scuola (così mi piace, ancora una volta, chiamarla). A contatto con i ragazzi, alcuni provenienti da situazioni familiari non certo facili, ho potuto apprendere molto, sicuramente più di quanto abbia dato loro. Le lezioni erano spesso un motivo per parlare dei problemi che li affliggevano, ma anche dei desideri coltivati o dei sogni infranti: quell’ora che mi era stata assegnata ogni settimana era un utile strumento per capire i bisogni di una generazione. Conservo un ricordo piacevole di tutti i colleghi, persone fidate e professionali, con i quali ho collaborato per 5 anni; e la malinconia mi assale ripensando a quanti hanno lasciato questo mondo, i cui volti sono sempre presenti nella mia memoria, e che non dimenticherò mai. Una palestra di vita: questa è stata la Scuola Bottega di Montichiari, per dirla con le parole di Beppe Nava, caro a tutti noi. L’impegno, la passione, l’abnegazione che insegnanti, artigiani e collaboratori hanno messo in questi 20 anni non è andato perso: e se ci capiterà un giorno di incontrare un ex allievo, divenuto nel frattempo un bravo chef o un meccanico esperto, vorrà dire che avremo fatto il nostro dovere. La solidarietà che tutti abbiamo dato nel progetto di unire scuola e bottega è l’eredità più importante di cui andare orgogliosi.

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