BERLUSCONI: UN PATTO NON RISPETTATO

di Lupin III

Nella campagna elettorale del 2001, l’onorevole Silvio Berlusconi propose un accordo tra l’elettorato e la sua coalizione politica, noto come Patto con gli Italiani. L’accordo prevedeva cinque punti cardine di azione politica:
1. abbattimento della pressione fiscale con l’esenzione dei redditi fino a 22 milioni di lire (11.362 euro), riduzione a due aliquote d’imposta (23 e 33%) ed eliminazione della tassa sulle successioni;
2. introduzione del poliziotto di quartiere come prevenzione dei reati e difesa del cittadino;
3. innalzamento delle pensioni minime a un milione di lire (516 euro);
4. dimezzamento del tasso di disoccupazione (rispetto ai dati 2001) con la creazione di un milione e 500mila posti lavoro;
5. apertura dei cantieri per un valore pari almeno al 40% del totale investimenti previsto nel piano decennale grandi opere.
Nel documento si sanciva che, al termine dei cinque anni, quattro su cinque dei punti dovevano essere rispettati, in caso contrario l’onorevole Silvio Berlusconi non poteva presentarsi alla successiva campagna elettorale. Dopo cinque anni dal contratto qual è lo stato dell’arte?
1. nonostante l’introduzione della No Tax Area, l’eliminazione della tassa sulle successioni (già del precedente governo) e l’abbattimento dell’aliquota IRPEG (ora IRES), l’aliquota media in Italia si è attestata sul 41,2%, ben lontano dal 33% massimo.
Il punto 1 non è rispettato.
2. qui i dati non sono chiari poiché il ministero degli Interni fornisce medie pluriennali la cui significatività statistica risulta di difficile interpretazione; ciò che è certo è la sensazione di sicurezza dei cittadini che è peggiorata, nonostante l’introduzione del poliziotto di quartiere. Il punto 2 si può comunque considerarlo esaudito.
3. le pensioni minime sono state aumentate per un milione e 800mila persone, ma si tratta solo di un terzo dei potenziali aventi diritto: tale punto non è rispettato.
4. il tasso di disoccupazione era nel 2001 il 9,2% mentre oggi è del 7,1% (per contratto doveva essere 4,6%); inoltre l’obiettivo di un milione e 500mila posti di lavoro in più non è stato realizzato: rispetto alla creazione di due milioni di posti ne sono stati distrutti quasi un milione, con un saldo positivo di un milione e 74mila. Il punto 4 non è rispettato.
5. a fronte di un piano decennale di infrastrutture per un valore di 173 miliardi di euro, i cantieri aperti sono pari a 37,2 miliardi ovvero il 21,4% ben lontano dal 40% previsto nel contratto.
Tutti i dati sono desunti da siti ufficiali nazionali e liberamente consultabili.


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