FUORI ORARIO
Si è tenuto il 17 marzo scorso il corteo silenzioso contro la chiusura anticipata dei locali a Castiglione. L’iniziativa è stata preceduta da un concerto tenutosi presso il circolo Arci al quale hanno preso parte diversi gruppi locali. La protesta, portata avanti da un gruppo di giovani è stata decisa in seguito ad un’ordinanza comunale, che fa riferimento alla Legge Regionale n. 30 del dicembre 2003. Nell’ordinanza, emessa il 7 dicembre scorso, viene fissato il limite delle ore 2.00 per la chiusura di tutti quei locali caratterizzati da esercizi che prevedono la somministrazione di alimenti e bevande. Il limite riguarda quindi bar, caffetterie, pubs, birrerie, bar-gelaterie e bar-pasticcerie di Castiglione. Il corteo ha sfilato pacificamente e senza incidenti attraverso il centro storico. “una manifestazione pacifica e silenziosa per esprimere il nostro dissenso a questo provvedimento, che ci toglie una libertà civile” - spiega Luca Morselli, uno dei partecipanti al corteo - “la libertà di ritrovarsi e comunicare senza imposizioni d’orario”. Una partecipazione che nel complesso si è rivelata al di sotto delle aspettative: “considerando la partecipazione alla serata musicale, ci aspettavamo una presenza al corteo di almeno cento persone, mentre alla fine l’adesione effettiva non ha superato le quaranta unità”. L’iniziativa si inserisce comunque in un più ampio dibattito sui luoghi di socializzazione a Castiglione: ”con questo corteo, - continua Morselli - non abbiamo voluto fare un atto di protesta gratuita, bensì rilanciare la necessità di ripensare il nostro paese, anche favorendo la creazione di nuovi spazi d’incontro, soprattutto per i giovani. È un dato di fatto che a Castiglione questi spazi siano veramente pochi. Questo provvedimento va invece nella direzione opposta, perché limita ancora di più le opportunità di aggregazione per i ragazzi castiglionesi, e li spinge quindi a spostarsi nei paesi limitrofi”. Da una parte il sindaco ha ribadito che: “l’ordinanza è stata emessa in ottemperanza alla legge regionale, la quale a sua volta risponde a un’esigenza evidenziata nell’ambito di un dibattito che ha coinvolto gli scorsi anni l’intero paese, cioè esercenti, utenti e famiglie”.
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