IL CENTRO ALZHEIMER DI BRESCIA

di Cledis Pasqualini

Sono più di due anni che ci siamo accorti della malattia di nostra madre. Era una donna dinamica, ora preferisce starsene a letto, si perde, è diventata aggressiva. Spesso non ci riconosce, comunichiamo faticosamente, non ci parla e non riesce più a prendersi cura della sua persona. Questo è solo un esempio delle tante lettere e richieste di aiuto che giungono al Centro Alzheimer di Brescia. La malattia di Alzheimer (AD) è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali; si stima che circa il 20% della popolazione 85enne ne sia affetta, anche se ci sono casi, molto meno frequenti, di esordio precoce della malattia, al di sotto dei 50 anni e che sono tipici delle forme a trasmissione ereditaria. L’Alzheimer è una patologia degenerativa del sistema nervoso centrale, caratterizzata dalla progressiva estensione delle lesioni neuronali, ossia dalla morte delle cellule del cervello che può portare l’encefalo a ridursi in eccesso del 8-15% rispetto al fisiologico invecchiamento cerebrale. Questo significa che le funzioni cognitive risultano deficitarie. In particolare il sintomo clinico più evidente e precoce è la perdita di memoria, il ricordare fatti recenti e il tono d’umore negativo. Il malato dimentica dove lascia le cose, diventa sospettoso nei confronti degli altri accusati di sottrarre gli oggetti che lui non sa più trovare, fatica ad orientarsi nello spazio e nel tempo, non sa denominare gli oggetti e quando parla ricorre a frasi stereotipate. Possono poi comparire anche disturbi di personalità: si perde interesse per gli hobby, si perde la capacità di giudizio fino alla fase più avanzata della malattia in cui si assiste a una perdita grave dell’autonomia funzionale che rende il malato totalmente dipendente dai familiari. Il Centro Alzheimer di Brescia, con sede operativa in via Pilastroni 4, si compone di tre strutture: il laboratorio di ricerca epidemiologica e neuroimaging, l’unità operativa AD e il laboratorio di neurobiologia; offre una valutazione globale del malato, clinica, neuropsicologica, strumentale e trattamenti farmacologici riconosciuti validi da protocolli internazionali o trattamenti innovativi frutto di sperimentazioni avanzate. Vi è la possibilità di entrare in Protocolli di Ricerca, dedicati a pazienti con disturbo di memoria che possono usufruire di valutazioni periodiche approfondite ed innovative. Grazie allo stretto lavoro tra il centro per la memoria e le unità di ricerca, così come il costante rapporto di collaborazione scientifica a livello internazionale è possibile giungere a una diagnosi precoce dei disturbi di memoria grazie alle informazioni provenienti dalla Risonanza Magnetica e PET, dagli esami biochimici nel liquido cerebrospinale e lo studio dei markers genetici per giungere a una standardizzazione del processo diagnostico in AD. Gli interventi di cura riguardano terapie farmacologiche standard, trial clinici sperimentali e approcci riabilitativi integrati (cognitivi e motori). Attualmente è in sperimentazione l’uso di un nuovo farmaco, Homotaurina. Fino ad oggi i farmaci utilizzati sono sintomatici ma non bloccano l’accumulo a livello cerebrale della proteina tossica betamiloide responsabile della morte neuronale. La famiglia può trovare supporto presso il centro per affrontare tutti i cambiamenti organizzativi che la malattia induce. Un sito web che si rivolge ai familiari per trovare risposte alle domande più frequenti sulla malattia, www.infoalzheimer.it, offre tutte le informazioni sugli aspetti gestionali, i centri specializzati, le modalità delle visite e un servizio di call center in cui entrare direttamente in contatto con gli psicologi del centro e avere entro 48 ore risposte specifiche alle necessità personali. Tutti i protocolli di diagnosi e cura del centro AD sono il risultato dell’esperienza e ricerca dell’IRCCS e dei numerosi altri istituti scientifici che in tutto il mondo stanno studiando la malattia. Numeri utili: 030-35019 e 030-3501213.


Commenti »

Ancora nessun commento

feed RSS per i commenti a questo articolo.

Lascia un commento


Attenzione: i commenti compariranno sul sito previa approvazione del moderatore

Righe e paragrafi vanno a capo automaticamente, l’indirizzo e-mail non viene mostrato, HTML è permesso: <a href="" title="" rel=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <code> <em> <i> <strike> <strong>