CASTIGLIONE,
A COLLOQUIO CON PAOLO IMBRIANI
L’impegno politico per Paolo Imbriani, nato a Pozzuoli (Napoli) il 15 novembre 1971, inizia nel ’94. Non appena arriva a Castiglione viene coinvolto nell’allora nascente progetto di Forza Italia. Nel 2002 è eletto consigliere comunale con 133 preferenze. A fine febbraio di quest’anno, scontrandosi col capogruppo Maurizio Ridoli, segnala alcuni problemi da tenere in considerazione nel prossimo PGT: riqualificazione centro storico e determinati quartieri, eccedenza di abitazioni e necessità di contenere la creazione di aree residenziali nuove. A inizio marzo esce dal gruppo consigliare di cui faceva parte per sedere in Consiglio come indipendente di maggioranza. La sera del 31 marzo ufficializza il passaggio ai banchi dell’opposizione come indipendente: «Lascio la CdL perché, in questi anni, non ho avuto la possibilità di condividere con la maggioranza quelle che ho sempre ritenuto priorità nelle scelte amministrative». Pochi giorni dopo attacca sulla questione morale e, infine, passa all’Udeur tre giorni prima delle elezioni politiche. Il 21 aprile gli viene comunicato dall’onorevole Mastella di essere stato nominato commissario provinciale Udeur.
La maggioranza non ha accolto le sue proposte sul PGT, cosa suggeriva?
Individuare delle aree presenti sul territorio in modo da poter realizzare dell’edilizia popolare. Non la solita che si faceva una volta, che aumentava il degrado, ma dell’edilizia popolare di qualità. Ritengo che la famiglia vada aiutata: non posso impegnare un padre di famiglia a pagare un mutuo per trenta anni, per trovarsi a Castiglione in 70-80 mq a vivere senza spazio per avere un figlio. Il Comune deve agevolare una politica per fare delle abitazioni di qualità che servano alla gente e non speculare: differenza che in maggioranza non colgono, dove vi sono tanti immobiliaristi. Sapevo si sarebbero ribellati e siamo arrivati a questo. Uno che viene votato dalla gente non può dimenticarsene.
Cosa pensa delle condizioni di alcuni quartieri degradati, come i 5 Continenti?
Arrivato a Castiglione, ho vissuto lì per cinque anni. Subito pensavo come potessi io amministratore, ma allora ragionavo come cittadino, sapere che sul mio territorio vi sono delle persone che vanno a vivere due metri sotto terra? Bianchi, gialli o neri che siano. Era illogico per la mia mentalità. Quando sono diventato amministratore non si era arenata in me la voglia di contribuire. Non per metterci la bandierina, ma perché poteva essere vantaggio di tutta l’amministrazione, se quelli scantinati fossero stati chiusi e tornassero ad essere cantine. Crediamo nella dignità umana. La famiglia ha quantomeno diritto a una casa dignitosa. C’è bisogno di una forte volontà politica.
Come si è agito a tal riguardo?
Nella maggioranza persistono dei pregiudizi e ci si è scontrati. Ho provato a far fare i vari passaggi alle riunioni di partito e ai consigli comunali. Dopo quattro anni e tante battaglie, il sindaco ha deciso di mettere mano sulla carta, ma si è fatto ancora nulla. A maggio forse dovrebbe esserci uno stanziamento di 150 mila euro che prevede l’iniziale riqualificazione delle palazzine sulla statale andando man mano all’interno.
Quante famiglie dormono negli scantinati dei 5 Continenti?
Vi sono oltre 100 scantinati. Senza amministratore è impossibile controllare. Di questi 80 sono occupati regolarmente e una parte, invece, è aperta a tutti.
Perché fino a oggi non si è fatto granché?
C’era poco volontà ad andare a vedere cosa c’era. È possibile che solo io possa credere che quelli scantinati possano essere chiusi e che la gente, che paga già 3/400 euro al mese, con 100 euro in più possa permettersi quantomeno un appartamento dignitoso? Vogliamo parlare solo di rotonde e di terreni agricoli da rendere residenziali? Questo si era capito. Riteniamo, tuttavia, che il PRG sia uno strumento importante, ma che debba essere correlato da studi. La politica deve indicare al tecnico che lo redige degli indirizzi di carattere sociale e produttivo. Ci sono situazioni da sanare sul territorio, come quella dei 5 Continenti. Bisogna far controllare all’ASL o ai vigili del fuoco se quelli scantinati persistono ancora delle normative di sicurezza idonee al 2006 allo standard del 1973. Perché questo non si fa? Sono arrivato a fare delle interpellanze contro la mia maggioranza, quando ne facevo parte.
Mezzo paese, secondo alcune agenzie immobiliari, è in vendita e altre abitazioni sono in costruzione; eppure tante case sono vuote. Cosa ne pensa?
La gente va via. Va a Medole o Guidizzolo a comprar casa. Risparmia 50 mila euro sull’immobile e ha una qualità maggiore rispetto a Castiglione. Questo perché hanno speculato: hanno preferito risparmiare qualche mq. Le politiche familiari vengono meno già in partenza. Se siamo sicuri che l’immobiliarista debba per forza speculare, allora io, amministrazione, anziché inserire cinque lotti di residenziale su una zona che lo prevede, ne faccio tre e due li destino come persa. Avrò fatto dell’edilizia di qualità a prezzi calmierati, ma manca la volontà. Non riteniamo non si debba più costruire, si deve costruire ma con servizi. Rinuncio a fare qualche appartamento e ci porto la piazzetta, la farmacia, una sala civica… i servizi primari devono essere vicino casa.
Quali sono stati, concludendo, gli atti amministrativi che denotano mancanza di moralità?
Ritengo che qualsiasi imprenditore, qualsiasi professionista se può fare a meno di reperire incarichi nell’amministrazione di cui fa parte, credo dia un bell’esempio di trasparenza all’intera cittadinanza. Credo in questo, non condivido chi è venuto meno a questi valori. Sono voluto rimanere fuori. Ho una ditta in campo edile, ma ne sono sempre rimasto fuori. C’è chi all’entrata in politica deve guadagnarsi forzatamente qualcosa, cosa che nella loro mente è prioritaria a tutti gli scantinati e i quartieri degradati di questo mondo.
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