POZZOLENGO
GIOCARE A GOLF NELL’ABBAZIA

di Marzia Sandri

Quasi 50.000 metri cubi di costruzioni che andrebbero a “soffocare” l’antica Abbazia di San Vigilio che sorge in un’area particolarmente pregiata per i valori archeologici e paesaggistici che la caratterizzano, la trasformazione in campo da golf di un’ampia parte del territorio delle colline moreniche, ben 130 ettari, che si apre a sud del Garda e la sottrazione alla popolazione di un luogo di culto e di un punto di ritrovo tradizionalmente frequentato dagli abitanti del posto. Sarebbero questi, in sostanza, i nodi fonte di preoccupazione per i membri del Comitato per il Parco delle Colline Moreniche del Garda di fronte al progetto, di cui si sta parlando da tempo ma che ora sembra a tutti gli effetti sul punto di diventare una realtà, per la realizzazione di un campo da golf nell’area in cui sorge l’antica Abbazia di San Vigilio e che si trova entro i confini del Comune di Pozzolengo. “Un grave attentato ad un patrimonio storico, ambientale e paesaggistico unico”: così si sono espressi i militanti del Comitato riguardo alle previste trasformazioni che vanno ad aggiungersi ai tanti altri casi di “aggressioni al territorio” che nell’area gardesana sembrano moltiplicarsi.
“Sono tante le perplessità di fronte al progetto del campo da golf - spiega il segretario del Comitato, Gabriele Lovisetto -, l’accordo con i privati, infatti, darebbe il via libera al recupero di grandi volumi già esistenti ma che verrebbero concentrati intorno, ma soprattutto davanti, all’Abbazia risalente all’XI secolo, alla chiesa e alla torre. Il progetto di trasformazione e i disegni prospettici mostrano come l’antico nucleo verrebbe completamente stravolto e rappresentano, a nostro avviso, un grave sfregio ad un patrimonio ambientale, storico e paesaggistico unico”. Sono tante però le perplessità di fronte al protocollo d’intesa sottoscritto con le ditte che dovranno realizzare l’opera. Ci si chiede, ad esempio, perché sia sancito il divieto assoluto di prima casa, così come lasciano insoddisfatti quelli che il sindaco di Pozzolengo, Paolo Bellini, definisce “precisi parametri da rispettare, garanzia del totale rispetto dell’area e dei monumenti che vi sorgono”. “Non si capisce – continua Lovisetto – chi dovrebbe controllare, ad esempio, il rispetto dei criteri di piantumazione o le altezze fissate per gli sbancamenti o i riporti di terra e quali saranno mezzi e modi di salvaguardia e valorizzazione delle aree archeologiche e delle zone umide”.
Tutti dubbi che sembrano non preoccupare, invece, il primo cittadino che definisce le preoccupazioni, manifestate anche da una parte della cittadinanza, come “un eccessivo clamore intorno ad una questione che non costituisce nessun abuso in quanto l’operazione consente il recupero della piccola chiesa antica che sarà aperta al pubblico secondo orari precisi. L’area in oggetto è proprietà privata, e in quanto tale, neppure adesso è accessibile liberamente. Inoltre, la Sovrintendenza ai Beni Architettonici e ambientali ha espresso parere positivo”. E tanto basta.


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