IL 22 GIUGNO CENA CON CONVERSAZIONE
LE ORIGINI DEL CASTELLO DI SOLFERINO
Se c’è un periodo in cui far festa a Solferino è sicuramente quello di giugno, che da tempo immemorabile celebra il mese dell’anniversario della storica battaglia con una serie di manifestazioni civili e religiose, alle quali si sono aggiunte nel tempo serate per tutti i gusti, le età e le tendenze. Questo anno, tra una festa della birra e un concerto di musica leggera, passando dal classico torneo di bocce (sparita la strasarölå) val la pena di ricordare l’organizzazione di una serata conviviale (cena con conversazione) a cura del Circolo Culturale Monte Alto, quella dedicata al lavoro di due giovani castiglionesi, neo laureate al Politecnico di Milano, Silvia Verità ed Elena Ferrarini, con una tesi su “Le fortificazioni di Solferino”. Nella serata del 22 giugno, infatti, presso il ristorante Spia d’Italia, le due giovani laureate illustreranno a solferinesi e non, grazie all’ausilio di audiovisivi, il loro lavoro sulle origini dello storico castello di Solferino, centro della vita sociale, religiosa, economica della comunità locale; sarà l’occasione di ascoltare e vedere la storia precedente alla battaglia del 24 giugno 1859. Il lavoro si è concentrato sullo studio delle fortificazioni: castello e rocca che, in modi ed epoche diverse, dal Medioevo al periodo delle signorie, hanno protetto il paese di Solferino, diventandone così il simbolo. La presenza di queste costruzioni di osservazione e di difesa, sistemate in una posizione strategica sulla collina più alta dell’arco morenico, tra mantovano e bresciano, ha contribuito a trasformare Solferino da un piccolo borgo a un luogo ambito dai vari signori. Infatti, attraverso le informazioni ricavate dai documenti ritrovati, non può sfuggire come il paese fosse considerato una buona “zona di difesa”, per ogni dinastia di reggenza, attraverso tutti i passaggi di proprietà, dai Conti Longhi ai Visconti, dai Bonacolsi ai Gonzaga. Con questi ultimi, ed in particolare con il governo del Marchese Orazio, Solferino raggiunse la massima espansione grazie alla costruzione del castello e alla definizione dell’assetto urbanistico. Orazio si pose infatti l’obiettivo di manifestare la propria potenza di “Principe dell’Impero” con la costruzione di una residenza degna di tale titolo. Attraverso gli studi che sono stati fatti sino ad ora sulla tipologia e sulle caratteristiche di questa struttura, si può pensare che il castello di Solferino sia stato, appunto, più un simbolo del potere di Orazio che una difesa militare, nonostante la presenza di elementi fortificati. Così rimase sino alla caduta di tutti i successori di Orazio, dopodiché, durante la lunga dominazione asburgica, il castello assunse sempre nuove funzioni: da Consiglio, a quartiere dei soldati, a scuola pubblica, da zecca ad archivio, sino alla battaglia del 1859, in cui venne in buona parte distrutto. Un’occasione, quest’incontro, per scoprire documenti poco conosciuti, come per esempio gli originali progetti della chiesa di san Nicola e della torre di Guardia di Pompeo Pedemonte e altro ancora. E già che ci siamo, nella tradizione dei tanti incontri conviviali organizzati dal Circolo Monte Alto presso i ristoranti solferinesi, passare la serata con le gambe sotto al tavolo.
Ad interessati e curiosi si consiglia di prenotare al n. 380 8542450 o inviare una mail a: circolomontealto@libero.it.
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