LONATO: SOTTOPASSOLAVORI SEMPRE IN CORSO

di Carlo Susara

Il sottopasso ferroviario che collegherà, una volta terminato, Lonato alla frazione Campagna vede il cantiere aperto da troppo tempo rispetto alle iniziali scadenze. Da più di due anni è stato chiuso il passaggio a livello che, con qualche inevitabile noia dava comunque la possibilità di un collegamento diretto. La precedente giunta Perini (centro sinistra) diede il via un lavoro anteriormente pensato come sovrappasso da allora gli abitanti della frazione sono obbligati ad un lungo giro di alcuni chilometri. L’ attuale giunta Bocchio (centro destra) ha promesso che il sottopasso sarà aperto per fine estate avendo (così dice) reperito i fondi necessari. Diamo tempo al tempo, sapremo certamente osservare e valutare, per ora registriamo che lo scorso settembre l’assessore Monica Zilioli scriveva che i lavori si sarebbero conclusi entro luglio 2006 tre mesi dopo il sindaco Bocchio la smentiva indirettamente asserendo che i lavori sarebbero terminati entro settembre 2006. Entrare in un ginepraio burocratico per attribuire le responsabilità di questa lungaggine è un lavoro troppo ampio da fare qui, quello che interessa invece ora è una piccola appendice di questa faccenda, piccola ma significativa di come i cittadini seguono la vita politica. Nelle discussioni che si possono sentire in luoghi pubblici come il mercato del giovedì o un qualsiasi bar è comune quest’affermazione: “Il sottopasso l’avrebbero già finito, le lungaggini sono colpa dei Verdi che hanno bloccato il progetto iniziale di un sovrappasso per la valutazione ambientale, tra l’altro il sovrappasso l’avrebbero pagato le ferrovie”. Il sonno della ragione, fatte le dovute proporzioni, alberga anche a Lonato. Per amor di verità, non per difendere i Verdi qui agitati come spauracchio o la precedente amministrazione: l’eliminazione del passaggio a livello che collega Lonato alla frazione Campagna è stato in parte coperto da un contributo a fondo perduto delle ferrovie pari a 775.000 euro la condizione per l’erogazione del contributo era che si realizzasse un’opera di viabilità alternativa indipendentemente dal fatto che questa fosse un sovrappasso o un sottopasso. Le ferrovie non avrebbero quindi affatto pagato un sovrappasso dato che il loro contributo a fondo perduto è indipendente dal tipo di lavoro; questo è quanto, dopodiché l’allora giunta Perini decise per l’attraversamento sotterraneo. Non c’entra nulla la valutazione d’impatto ambientale con i ritardi, così come non c’entra nulla la scelta di fare un tipo di lavoro piuttosto che un altro, i ritardi sono piuttosto dovuti ad un preventivo di spesa ampiamente superato, e dalla conseguente mancanza di fondi. Che il superamento del preventivo sia dovuto a valutazioni errate dei responsabili, o a situazioni imprevedibili è argomento, come già detto, troppo lungo da trattare qui. Non è che si abbia l’obbligo d’essere informati (anche se giova di certo alla propria salute mentale), ma nemmeno quello di parlare a vanvera.

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