SOLFERINO
LETTERE DAL CAMPO DI BATTAGLIA DEL GIUGNO SOLFERINESE
Tra le numerose iniziative del giugno solferinese, oltre alla tradizionale fiaccolata della Croce Rossa e alle consuete manifestazioni proposte dalla Pro loco e dal Comune, culminanti con celebrazioni ufficiali della battaglia del 1859, si segnalano quest’anno anche molte iniziative culturali. Custode delle memorie storiche, la Società Solferino e San Martino, presieduta da Fausto Fondrieschi, ha proposto aperture serali dei Musei con testimonianze del Risorgimento. La stessa Società ha organizzato, insieme al Circolo culturale Monte Alto e alla Delegazione di Solferino della Croce Rossa, una originale ed apprezzata serata dal titolo “Lettere dal campo di battaglia”. Nella suggestiva cornice del Memoriale della Croce Rossa, rispettosamente predisposto, per la serata, dagli associati all’istituzione umanitaria, sono state lette alcune toccanti lettere di volontari e soldati che hanno preso parte all’evento bellico. La scelta dei documenti è stata operata dal prof. Massimo Marocchi, all’interno di un libro, di prossima pubblicazione, che raccoglie una serie di testimonianze di tutto il periodo della seconda guerra d’indipendenza, dall’inizio degli scontri militari fino all’armistizio di Villafranca. La lettura dei testi è stata affidata all’artista Edoardo Bassoli che ha interpretato con trasporto e passione le crude pagine delle testimonianze dal campo di battaglia. Non sono mancate un paio di testimonianze prese dai ricordi di Henri Dunant, il ginevrino che proprio dalla visione delle atrocità della battaglia, trasse l’idea della costituzione di quell’organismo di soccorso che si concretizzerà nel 1864 nella costituzione della Croce Rossa Internazionale. Tra una lettera e l’altra, il flauto “magico” del maestro Stefano Maffizzoni, interprete, fra gli altri, di brani di Bach, Morricone e Mascagni, ha reso particolarmente commovente l’atmosfera. La sinergia tra associazioni, con l’intervento della presidente della Croce Rossa provinciale Leda Mazzocchi Persichella, ha consentito l’ottimale riuscita della serata. Sempre con la collaborazione della Società Solferino e San Martino, il Circolo culturale Monte Alto ha anche proposto una serata conviviale con conversazione su “Le fortificazioni di Solferino”, nella quale sono state presentate le risultanze delle interessanti ricerche effettuate, per la loro tesi di laurea, dalle castiglionesi neo dottoresse in architettura Elena Ferrarini e Silvia Verità. Ad ideale chiusura delle iniziative culturali, è stata prevista la riproposizione, da parte della compagnia teatrale locale, “I sènså palanche”, dell’ultima commedia portata sulle scene: L’usterå, su testo del solferinese Michelangelo Anzi, che ha trasferito mirabilmente in vernacolo la Locandiera di Goldoni. La parte della protagonista è stata affidata a Paola Beschi, pienamente calata e a proprio agio nella parte.
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