CIVILTA’ CASTIGLIONESI

di L.C.

Città della Croce Rossa, città di San Luigi, città che festeggia appena trova un piccolo appiglio la visita del pontefice… città ospitale, questo sembra essere Castiglione delle Stiviere. Eppure basta poco, un pomeriggio in posta, per rendersi conto dei cafoni – perché termine migliore non c’è – che la popolano. Ho assistito con i miei occhi a risposte maleducate, razziste e ignobili da parte di alcuni e alcune impiegate delle poste della città di Castiglione delle Stiviere. Forse i capelli bianchi di alcuni impiegati sono indice di libertà assoluta: gridare e sillabare a giovani e anziani che cos’è un documento d’identità; il “tu” a ogni persona di colore diverso dal proprio; battute e velati insulti a giovani ragazzi e ragazze colpevoli solo della loro età. Caro Direttore anziché perdere tempo a telefonare ai nostri collaboratori, le consiglio di osservare meglio i suoi dipendenti e sorvegliare per porre rimedio alla loro maleducazione.

Buon senso impone che dopo una lunga fiaccolata le strade sporche di cera vengano pulite perché si rischia di cadere in motorino la mattina dopo. Ma forse serve aver letto Manzoni e Piero Chiara per poter capire il perché ogni anno non si puliscano mai le strade dopo la lunga fiaccolata della Croce Rossa…


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  1. A proposito della “Cafoneria” degli impiegati di Poste Italiane.
    Per lavoro mi capita spesso di frequentare l’ufficio postale di Castiglione ed anche gli sportelli di diverse banche. L’utente ordinario quando deve attendere il proprio turno in banca lo fa in religioso silenzio, senza osare il minimo lamento, come mai in posta invece si ha la pretesa di non voler aspettare? Devo dire che proprio Castiglione ha dei tempi di attesa molto inferiori che nei comuni limitrofi, si provi per esempio andare a Montichiari, Castel Goffredo o Desenzano (uffici più o meno dello stesso livello). Per quanto rigarda il “tu” la stessa riflessione: in banca l’utente da del lei ai cassieri mentre in posta è ovvio… si da del tu agli sportellisti; analogo rapporto con gli extra comunitari (non sono razzista, giuro!) sono loro i primi a dare del tu (per una bonaria loro cultura) e, siamo sinceri, quando un extracomunitario ci si rivolge dandoci del tu, non gli rispondiamo con la stessa persona? Sempre a proposito degli extracomunitari c’è anche da dire che loro, spessissimo (e lo posso dire), usano la tecnica del “finto tonto” approfittando della magnanimità del prossimo, nel caso sia impossibile accontentarli ecco che scatta il “razzismo".
    Non ho mai sentito sportellisti “insultare” l’utenza, anche quando persone arroganti si rivolgevano con pretese insolite.
    Per finire: gli sportellisti delle poste sono costantemente sotto organico, per ovvie ragioni di contenimento costi: non è colpa degli impiegati, non lo hanno deciso loro, ma ovviamente quando si parla delle attese…. è comune il pensiero che “non fanno niente qegli statali!!!”
    (sento il dovere di chiedere che il mio commento venga pubblicato anche sul prossimo numero cartaceo, grazie)

    Comment scritto da Giovanni — 7/28/2006 @ 2:58 am

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