RACCONTARE L’IMMAGINE

di Luca Cremonesi

Raccontare l’immagine è il titolo della prima rassegna cinematografica organizzata dal SuperCinema di Castiglione delle Stiviere in collaborazione con le associazioni culturali Studio 11, Angelo Bertasi e Spazio Libero. Raccontare l’immagine nasce dalla passione per il cinema visto sul grande schermo. Il piccolo schermo domestico, sia esso quello della televisione, del computer o del videotelefono, non rende giustizia alla pellicola. La pubblicità è un altro modo per allontanare lo spettatore dal film. Federico Fellini, uno dei più grandi maestri del cinema italiano, sosteneva che la pubblicità fosse uno sfregio alla pellicola. Qualcuno di noi, sosteneva il Maestro, taglierebbe mai una pellicola di Picasso per introdurvi una pubblicità? Raccontare l’immagine è, prima di tutto, un’occasione per ri-vedere alcune pellicole sul grande schermo, per riscoprire il cinema nel suo luogo. Raccontare l’immagine è un riavvicinamento al cinema, al grande schermo e al film nella sua integrità visiva. Ogni amante del cinema s’innamora dello schermo bianco delle sale cinematografiche… un amore spesso tradito e abbandonato…
Raccontare l’immagine è anche un viaggio nell’essenza ultima del cinema: l’immagine appunto. Ogni regista racconta ciò che vede cercando l’immagine giusta, che sia in grado di dire ciò che l’autore vuole dirci e ciò che i suoi occhi vedono. Come un poeta pensa le parole, come un musicista sente le note, così un regista vede l’immagine. Raccontare l’immagine è un viaggio in compagnia di sei autori che raccontano l’immagine in sei modi diversi e in sei generi diversi (storico, documentario, comico, tragico, visionario, teatrale).
“Se dico che voi fate cinema, che cosa fate? Ciò che voi inventate non sono concetti – non è il vostro compito – ma dei blocchi di movimento/durata. Il cinema racconta storie con blocchi di movimento/durata”. Blocchi di movimento/durata: questa è l’essenza propria dell’immagine, di un’immagine, di ogni immagine… Il regista cerca, con la telecamera, di fermare in un’immagine ciò che i suoi occhi vedono nello spazio/tempo: il movimento degli oggetti e la durata, lo scorrere del tempo e delle cose.Si comincia mercoledì 30 marzo con il capolavoro di S. Kubrick (Arancia meccanica, Rapina a mano armata, Lolita) Barry Lindon. Mercoledì 6 Aprile è la volta del meraviglioso documentario ABC Africa del maestro iraniano A. Kiarostami (Il sapore della ciliegia, Sotto gli ulivi). Uno splendido atto d’amore per l’Africa che è anche una denuncia, attraverso l’immagine, del grave problema della diffusione, ormai inarrestabile, del virus dell’AIDS. Mercoledì 13 Aprile è la volta di uno dei più significativi film degli ultimi 20 anni: lo splendido Hana-Bi del maestro giapponese T. Kitano (Zatoichi, Dolls, Brother). Il 20 Aprile è la volta del maestro cinese Z. Yimou (Hero, La foresta dei pugnali volanti), con il divertentissimo Keep Cool, film ambientato nella Pechino moderna che ci racconta, con un’immagine movimentata e, proprio per questo, assolutamente comica, le disavventure di un giovane innamorato. Il 27 Aprile è la volta di W. Wenders (Paris, Texas…, Fino alla fine del mondo, Il cielo sopra Berlino) con lo splendido Lisbon Story. Si chiude questo primo ciclo il 4 Maggio con il capolavoro di L. von Trier (Le onde del destino, Europa Europa, Dancer in the dark) Dogville. Raccontare l’immagine è un viaggio in piacevole compagnia e un modo per riscoprire la bellezza di questo rito collettivo, al buio, nel silenzio, che si chiama cinema


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