LE RICHIESTE DEL COMITATO
AREE VERDI PER IL QUARTIERE PRATO VERDE

di a cura della redazione attualitą

Ma perché si chiama Prato Verde? Mai un nome fu così poco appropriato come quello del quartiere denominato, appunto, “Prato Verde”, uno dei più popolosi della città, come ci conferma il Console Livio Gallina nell’intervista che pubblichiamo qui sotto, ma che è ancora sprovvisto di un’area verde pubblica e che, inoltre, vede la zona artigianale-industriale avvicinarsi sempre più, con la prospettiva non certamente remota che le attività produttive arrivino a toccare le prime abitazioni. Il Comitato di Salvaguardia del Territorio di Castiglione delle Stiviere ha risollevato quindi il problema dell’area verde richiesta da tempo dai cittadini del quartiere (nel dicembre del 2003 avevano presentato al Sindaco una petizione con cinquecento firme, ma senza essere ascoltati). Nel quartiere, denuncia il Comitato, nonostante in questi ultimi anni vi sia stata un’altissima espansione edilizia, vi è una totale assenza di servizi per la collettività, luoghi di socializzazione, collegamenti con il centro cittadino, servizi culturali e di verde pubblico attrezzato. Per cercare di risolvere la mancanza di spazi pubblici in quella zona, durante la discussione della variante 38 il Comitato propose di trasformare da industriale-artigianale ad area standard-verde pubblico attrezzato l’area in cui vi era una azienda metalmeccanica, ora dimessa, collocata all’angolo fra Via Toscanini, Via dell’Artigianato e Via Puccini. Purtroppo quella proposta non venne accolta e oggi ci troviamo in una situazione in cui gli spazi rimasti per realizzare un’area verde sono il pezzo di angolo fra Via Toscanini e Via Scarlatti e l’area fra Via Leoncavallo e Via Ponchielli. Il Comitato auspica inoltre che “anche quelle aree standard VP rimaste non facciano la fine che hanno avuto in altre zone, trasformate in residenziale o industriale. Riteniamo di fondamentale importanza che in quella zona venga prevista e realizzata un’area di verde pubblico attrezzato in tempi brevi e sollecitiamo l’Amministrazione Comunale ad impegnarsi in tal senso”. Il Comitato, infine, “ripropone, per l’ennesima volta, di creare una fascia di rispetto di almeno cento metri con piantumazioni e altri metodi di sbarramento, fra la zona residenziale e l’area PIP, con l’obiettivo di separare nettamente la zona residenziale da quella industriale ed evitare così i numerosi problemi ai cittadini che la convivenza del passato aveva creato. In questi anni l’area PIP è stata ampliata e purtroppo anche l’area residenziale di quella zona ha avuto uno sviluppo molto intenso, avvicinandosi inesorabilmente all’area artigianale. È arrivato il momento di non permettere più altri insediamenti residenziali in quella fascia di rispetto che deve essere creata fra Via Toscanini e Via dei Zoppi”. Ci sembra una proposta molto ragionevole e sensata, che va incontro alle esigenza di tutela della salute e della sicurezza dei cittadini del quartiere ma che, chissà per quali motivi (o forse si sa?), non è mai stata presa in considerazione dall’amministrazione comunale. Ancora una volta la Giunta Comunale farà orecchi da mercante?


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