VOLTA MANTOVANA - PLAYCOMICS 2006

di Luca Cremonesi

L’estate di Volta Mantovana è stata caratterizzata da un’intensa attività culturale, correlata alla promozione del territorio, segno tangibile di un’attenta e giusta politica culturale operata dall’attuale amministrazione. Se è vero, come si è sottolineato ormai due anni fa nei locali della sala consigliare di Castiglione d/S durante un affollato convegno, che le Colline Moreniche hanno da diventare un territorio ricco di turismo e cultura per vincere la crisi industriale che le sta investendo, Volta ci sembra che sia fra i comuni che ha ben interpretato questa filosofia. Esempio di quanto detto è l’edizione appena chiusa di Playcomics, festival del fumetto e del gioco non tecnologico (dal 15 al 17 settembre). Playcomics nasce da un’idea di un gruppo voltese di appassionati di fumetti (fra i quali ricordiamo Vittorio Bustaffa, Stella Corbelli, Andrea Fazio, Mirko Gaetani, Diego Martelli, Ivano Memini, Saverio Scardeoni, Chiara Zanini), di giochi, di libri, di cultura ad ampio respiro. La parola Playcomics comprende molti significati oltre a gioco e fumetto. L’arte del fumetto è un insieme di molteplici discipline e linguaggi che vanno dal disegno alla pittura ma anche dalla letteratura alla storia dell’arte, dalla filosofia fino al cinema e alla musica. Per tale ragione Playcomics è aperto anche alle scuole con incontri a scopo didattico-divulgativo, ma anche con laboratori condotti da professionisti del settore. Parte di questo lavoro con le scuole ha avuto anche uno spazio espositivo all’interno di Palazzo Gonzaga, sede della manifestazione. Spesso il fumetto è considerato un semplice e banale intrattenimento per ragazzi, quando invece, per mezzo del fumetto, l’apparente complessità di un determinato modo di pensare può essere affrontata attraverso un linguaggio e modo di sentire che le parole non riescono ad esprimere (in questa direzione si veda il fondamentale saggio di Scott McCloud Capire il fumetto, Pavesio editore). Maestri come Hugo Pratt, Will Eisner, Josè Munoz, lo hanno dimostrato attraverso il loro lavoro. Ed è proprio Josè Munoz, artista di fama internazionale, che quest’anno Playcomics ha ospitato a Palazzo Gonzaga, nei locali della Casa del Giardiniere con una mostra (fino al 15 ottobre) di oltre 40 opere curata da Cristina Taverna, gallerista e anima delle raffinate Edizioni Nuages, presenti a Volta con un’ampia selezione di opere dal suo prezioso catalogo (www.nuages.net). Playcomics è anche l’occasione per giovani autori di fumetto e illustrazione di incontrarsi ed esporre il loro lavoro, visibilità che spesso manca in questo settore. La mostra a loro dedicata è fra le iniziative più interessanti di questa manifestazione. Lo spazio gioco (Magic, giochi non tecnologici e tornei vari come quello mitico di “pincanello” o calcio balilla, sport per cui son negato, come tutti quelli che non si svolgono seduti a tavola) era ricco con margini significativi di crescita. Chi scrive, da sempre appassionato di fumetti, ha trovato un’ottima qualità nella proposta culturale. Munoz è stato magico, poetico e potente: quello che si definisce l’incontro con un maestro, con chi la storia del fumetto l’ha fatta veramente e la vive sulla sua pelle. L’ottimo connubio fra il grande nome e gli spazi per i giovani (cosa completamente assente al tanto celebrato Festivaletteratura di Mantova!) fanno di Playcomics un evento unico nell’anfiteatro morenico; un gioiellino da curare e far crescere in visibilità perché l’alto livello della proposta culturale merita d’essere incontrata anche dal grande, ma spesso distratto, pubblico.


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