FATTI INCREDIBILI SU ECOENERGY

di Gianni e Pinotto

Quanto è emerso dopo l’interpellanza che il capogruppo dei DS per l’Ulivo-SDI ha rivolto al Sindaco e all’assessore all’urbanistica nel Consiglio Comunale di Castiglione delle Stiviere ha veramente dell’incredibile. Si chiedevano lumi su una “strana” conferenza dei servizi, non necessaria e non prevista dalle normali procedure amministrative, che è stata convocata dall’Ufficio Tecnico Comunale e che si è svolta il giorno 14/09/2006, a seguito della richiesta di Ecoenergy Srl di ampliare lo stabilimento. Ecoenergy (ex Castiglione Rifiuti) è da anni al centro di dure polemiche per i problemi creati dalle lavorazioni insalubri poste a ridosso dell’abitato e per le insufficienti cautele nei sistemi di sicurezza che hanno consentito il verificarsi di tre incendi negli ultimi due anni. Nel 2003 l’azienda è stata beneficiata di una contestata variante urbanistica, la n° 26, con cui l’amministrazione Paganella ha autorizzato ampliamenti consistenti dello stabilimento. Quella variante fu approvata con la prescrizione dell’ARPA che consentiva l’edificazione ma escludendone l’utilizzo per la lavorazione dei rifiuti. Dopo gli incendi, nonostante l’estrema prudenza del Sindaco, il Consiglio Comunale esprimeva l’impegno per una rapida delocalizzazione dell’impianto prevedendo l’istituzione di una commissione comunale specifica, che sulla base di una valutazione tecnica commissionata all’Ing. Miani, avrebbe accompagnato a soluzione il problema. La relazione metteva in evidenza la pericolosità dell’impianto, la permanente situazione di insicurezza delle lavorazioni e l’opportunità che questo impianto rispetti una distanza di almeno 500 metri dall’abitato (attualmente 25 metri). L’azienda dichiarava la propria disponibilità a spostarsi ma, lamentando la difficoltà ad individuare un nuovo sito, chiedeva l’ampliamento di quello attuale! Nonostante le evidenti responsabilità e le severe prescrizioni dei vigili del fuoco Ecoenergy chiedeva infatti, nel dicembre dell’anno scorso, di ampliare la produzione da 140 a 300 mila tonnellate per anno e, contemporaneamente, di modificare la destinazione d’uso dei nuovi capannoni per destinarli all’attività produttiva. Su entrambe le richieste l’ASL esprimeva, nel maggio scorso, parere contrario. Incredibilmente, nel febbraio di quest’anno, il dott. Prestini annulla le prescrizioni date dall’ARPA per la variante n° 26 e, alla luce di quanto riportato nei verbali della conferenza dei servizi del 14 settembre, emerge che il dott. Zapparoli ha confermato, per conto dell’ARPA, tale il parere del dott. Prestini. Anche il dott. Tieghi dell’ASL si convince dopo le ferie agostane della sostanziale compatibilità dell’intervento e trasforma in parere positivo il parere negativo di cinque mesi fa. A tutto ciò si aggiunge l’altrettanto incredibile valutazione positiva dell’Ufficio Tecnico alla realizzazione dei nuovi reparti di lavorazione rifiuti, che è stata espressa pare, ancora incredibilmente, all’insaputa di Sindaco, Assessori, Consiglieri e Partiti di maggioranza e Commissione Comunale Ecoenergy. Ma allora, il Sindaco, l’Ufficio Tecnico, l’ARPA, l’ASL a che gioco stanno giocando? Il Sindaco deve spiegare se il suo operato risponde agli impegni per la delocalizzazione presi d’innanzi ai cittadini in Consiglio Comunale e perché una scelta di piena pertinenza comunale, come la variazione di destinazione d’uso di un capannone, sia stata affidata ad una conferenza di servizi degli enti provinciali. L’Ufficio Tecnico deve spiegare se gli impegni del Sindaco e l’espressione unanime e contraria del Consiglio Comunale possa restare lettera morta in conferenza dei servizi. C’entra qualcosa, in tutto ciò, il fatto che il titolare di Ecoenergy sia il coordinatore cittadino di Forza Italia? Emerge nuovamente la carestia democratica di una città governata da un ceto politico, Sindaco in testa, che prima di qualificarsi per schieramento o per progetto si dimostra funzionale ad alcuni ben individuati poteri economici. In questo caso non c’entra la dialettica tra maggioranza e opposizione, ma il rispetto degli elementi minimi di trasparenza e responsabilità tra Sindaco, Giunta e Consiglio Comunale, posto che gli stessi capigruppo di maggioranza si protestano all’oscuro di tutto, chiedendo la riconvocazione della conferenza dei servizi. Straniti ed estraniati anche in maggioranza, da un processo decisionale che affida le decisioni politiche ai tecnici e viceversa. Qualcuno sussurra che nel nuovo capannone si lavorerà solo carta, ma sui verbali della conferenza dei servizi non si legge. Seguiremo la vicenda e vi racconteremo…


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