“LA DOMANDA PUBBLICA SCOLASTICA È SUPERIORE ALLA DISPONIBILITÀ”

di Carlo Susara

Il Consiglio Comunale di Lonato ha approvato, il 29 agosto u.s. il Piano di Diritto allo Studio: quali spunti dalla lettura dei dati?
Ci dà un elemento principale di riflessione: l’inserimento di alunni disabili e stranieri nelle scuole paritarie è pari a zero, mentre nelle statali dell’Istituto Comprensivo troviamo 192 stranieri e 25 alunni diversamente abili. Ricordo che le scuole paritarie lonatesi possono contare su di un contributo comunale di 67.000 euro annui e che oltre la metà dei frequentanti le private proviene da altri comuni, i quali per questo non contribuiscono minimamente.

Per quello che riguarda gli alunni stranieri e diversamente abili, non è prerogativa della scuola pubblica accoglierli, indipendentemente sia dalla condizione psicofisica che dalla provenienza geografica?
E’ certo un obbligo della scuola pubblica quello dell’accoglienza senza discriminazioni; la legge n. 622000 prevede però che accanto ai diritti per le private ci siano anche i doveri, fra i quali appunto quello di occuparsi anch’esse di alunni che portano da una parte un arricchimento culturale ed umano, ma dall’altra comportano un aumento dei costi, ad esempio in termini d’assunzione di mediatori culturali ed insegnanti di sostegno.

L’offerta di posti scolastici “pubblici” è sufficiente ?
No, la domanda è superiore alla disponibilità. La precedente amministrazione aveva individuato aree e finanziamenti per la costruzione della nuova scuola materna, quella attuale ha stravolto completamente quegli indirizzi individuando una nuova area e nuovi finanziamenti. Il problema è che la mancata disponibilità dell’area e la mancanza del progetto di tale scuola non consentirà di vederla realizzata prima di tre anni a fronte di un bisogno immediato.

Come mai le scuole private non hanno alunni diversamente abili o provenienti da altri paesi? Vengono rifiutati?
In realtà la scuola materna paritaria di Esenta “Tisi Bresciani” ospita un alunno disabile. È evidente che l’accoglienza di alunni diversamente abili costringa gli istituti all’assunzione di servizi aggiuntivi ed alla riformulazione della didattica in classe. Elementi, questi, che costituiscono costi aggiuntivi in termini di assunzione di insegnanti di sostegno, capaci di seguire gli individui non solo sul versante didattico ma anche in quello delle normali funzioni fisiologiche. Queste forse le principali questioni che spingono le famiglie degli alunni diversamente abili ad orientarsi verso la scuola pubblica. Rimane poi la questione degli alunni extracomunitari, non necessariamente solo musulmani, ma anche ortodossi, valdesi, testimoni di Geova, etc., culturalmente esclusi da un modello scolastico di tipo cattolico.

Le scuole pubbliche percepiscono contributi comunali?
Di quale entità?
Il comune di Lonato con il “Piano di Diritto allo Studio” garantisce, attraverso un intervento di carattere finanziario e progettuale, l’integrazione al Piano Offerta Formativa dell’istituto comprensivo con una serie di servizi fondamentali: trasporto scolastico, mensa, libri scolastici, assistenza socio pedagogica, progetti. L’amministrazione comunale contribuisce a garantire i servizi extra didattici dei 1335 frequentanti la scuola dell’obbligo con un contributo di 98.300 euro. Un contributo importante ed adeguato al perseguimento degli obiettivi educativi e formativi degli alunni lonatesi.


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