VARIANTI URBANISTICHE CONTESTATE
È di nuovo scontro tra l’Amministrazione Comunale e il Comitato di Salvaguardia del Territorio. In un comunicato del 17 novembre, infatti, il Comitato fa sapere di essere contrario alla disponibilità, data dall’Amministrazione, ad accogliere e portare avanti, fino alla sua approvazione in Consiglio Comunale, la richiesta di variante urbanistica presentata da due aziende castiglionesi. Ciò nonostante, con le varianti industriali del 2005, fosse stato detto che quelle erano le ultime, in quanto si sarebbe proceduto a dare l’incarico ad un tecnico per la predisposizione del nuovo piano regolatore PGT (Piano di Governo del Territorio). Tale incarico è stato effettivamente affidato due mesi fa. Secondo il Comitato il percorso utilizzato per concedere la variante industriale sarebbe inusuale. “Questo procedimento – si legge nel comunicato – viene fatto in base all’articolo 5 del DPR (Decreto del Presidente della Repubblica) n. 447 del 98, che dà la possibilità di individuare un’area con proposta di classificazione urbanistica, presentare il progetto e chiederne la realizzazione. Il Comune può, ma non è obbligato, decidere di portare avanti la pratica convocando una conferenza dei servizi per la valutazione della pratica da parte degli enti e dei soggetti interessati. In questo caso però la decisione deve essere motivata.” Il Comitato fa riferimento a due progetti, presentati in Commissione Edilizia negli ultimi mesi. Il primo prevede l’ampliamento di un’azienda già esistente a Gozzolina, con il passaggio da zona agricola a zona industriale di un’area di circa 4 mila metri quadrati. Il secondo consiste nel trasferimento di un’azienda, ora situata in località Palazzina, in un’area di circa 25 mila metri quadrati, anch’essa attualmente classificata come area agricola e situata nelle vicinanze del complesso Barilla. Secondo il Comitato “la predisposizione di nuove aree di tipo industriale e residenziale deve fare parte di una valutazione complessiva nella revisione del PGT e, quindi, queste richieste di variante devono essere rinviate a quando sarà pronto il nuovo Piano Regolatore”. “È profondamente sbagliato – conclude il Comitato – concedere delle varianti nel momento in cui è in fase di revisione lo strumento urbanistico, e soprattutto quando un’amministrazione si trova a fine mandato, tanto è vero che il Consiglio Comunale, che approverà questo provvedimento , molto probabilmente sarà l’ultimo di questa Amministrazione. La disponibilità data dall’Amministrazione Comunale nel portare avanti la pratica fino alla sua approvazione definitiva a soli sei mesi dalla fine del Suo mandato, ha il sapore di un intervento di tipo elettorale. Tutti i cittadini infatti devono avere pari opportunità per utilizzare gli strumenti urbanistici che l’amministrazione pubblica predispone e che chiede a tutti di rispettare”.
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