CON SIMPATIA E CON IRONIA…
Caro G., volevo ringraziarti per la lettera che, come hai potuto vedere, il mese scorso abbiamo pubblicato. Molte cose che hai scritto erano già state oggetto di una profonda riflessione interna alla redazione (in sette mesi, credimi, di errori ne son stati commessi, ma abbiamo fatto anche molte cose buone… e questo è merito dei ragazzi che sono coinvolti in questo progetto, per la maggior parte tuoi coetanei). Volevo ringraziarti anche perché hai permesso ad alcuni moderati castiglionesi (che pontificano sul crocifisso nelle aule e poi appendono manifesti razzisti contro l’entrata della Turchia in Europa) di uscire allo scoperto e di, tanto per cambiare, gettare parole e concetti a caso nel mucchio (non siamo l’Italia, ma Castiglione delle Stiviere ne da una buona immagine, e neppure tanto in piccolo…). Volevo ringraziarti per avermi riportato con i piedi sulla terra ferma: capita, certe volte, che si creda troppo nelle cose che facciamo e nell’entusiasmo che ci circonda e che ci caratterizza. È giusto frenare l’entusiamo e reprimerlo, basta leggersi Kafka… Sono contento, credimi non scherzo, che ci leggi e che ci hai scritto. Scusa l’ironia che ho usato, ma sai, mi hai toccato nel vivo e io non sono buono!!! e soprattutto con me stesso, credimi… ma una cosa è certa, hai colto in pieno il mio spirito e l’idea che sorregge tutto il mio impegno: il dialogo e la sincerità. Continua a scriverci, continua a leggerci e non abbandonarci, grazie mille.
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