I CONSIGLIATI DI PEGASO

di Luca Morselli / hankvoice@hotmail.com


Gomorra
Roberto Saviano
Mondadori
euro 15,50

Libro inchiesta ormai famoso e discusso, nonostante la sua giovanissima uscita e il completo anonimato dell’autore, Gomorra merita veramente di essere letto. 300 pagine dense e vissute, che danno vita ad un’opera che è un po’ saggio, un po’ romanzo e un po’ articolo di giornale, frutto del decennale lavoro di Roberto Saviano, classe 1978, impegnato come cronista con i quotidiani indipendenti napoletani che fanno da osservatorio agli affari della criminalità organizzata. Dopo aver studiato i verbali da quindici anni a questa parte della polizia, del DDA e della procura napoletana, seguito personalmente come inviato vari fatti di cronaca criminale e girato da solo con la sua Vespa i quartieri con la più alta presenza dei clan, come Secondigliano, Scampia, Forcella, Sanità, tutto quanto ha riportato e analizzato nel libro: esce un ritratto profondo, corretto e informato e per questo terrificante della Camorra, che, raccontato sempre da Saviano, non esiste. Camorra dà un’immagine dei clan e delle loro azioni “antica”, che vuole rendere i capi e gli affiliati dei “cattivoni” con gioielli e lupara, lanciati nella strada del crimine in seguito ad una precisa ed assoluta scelta ideologica. Quello di cui stiamo parlando è il Sistema, la elaborata ed efficacissima rete di alleanze e gerarchie che lega le famiglie detentrici del potere, e che si estende da Napoli alle sue campagne e ai suoi porti, a Caserta, Avellino e Salerno. L’azione dei clan non nasce idealmente come opposta allo Stato, alle forze dell’ordine o alle istituzioni, ma come governo del territorio. Per conoscere al meglio i clan, ed è quello che fa Saviano, bisogna studiarne gli organismi economici, i flussi delle merci: il potere non proviene dalla paura e dalle armi, queste non sono che un surrogato, la conseguenza per mantenere il livello di dominio raggiunto, bensì dal controllo totale del traffico portuale, della produzione tessile, dell’imprenditoria edile, dello spaccio, dei cartelli imposti dai clan per avere il monopolio del commercio. I clan sono come “sfere di potere” che crescono e diminuiscono di volume in modo costante, ognuna a contatto con le altre, che si spartiscono il territorio, inteso come controllo di tutti i suoi meccanismi economici, cercando continuamente di allargare la propria sfera d’influenza, al danno del clan vicino. I “punti caldi” del Sistema sono gli attriti, gli scontri fra i clan vicini per il controllo del territorio, e quando tali scontri perdono ogni possibilità di intesa e accordo, scoppia la faida tra i clan: sanguinose guerre combattute per strada il cui unico scopo è di ammazzare più gente possibile del clan avverso e dei suoi affiliati. Ogni faida segna così la caduta di uno o più clan dominanti e la conquista del potere da parte di altri, seguendo un ciclo ineluttabile di alternanza di ruoli e persone. Negli anni ’80 la famiglia dominante erano i Giuliano, clan di Forcella, con cui Maradona condivideva festini e cocaina, poi sono arrivati gli Schiavone e negli ultimi anni i Di Lauro, all’apice del loro potere negli ultimi anni, prima di iniziare una spaventosa faida con il clan dei Secessionisti e degli Spagnoli: la Guerra di Secondigliano, senza dubbio il capitolo migliore del libro, combattuta nell’inverno 2004-05, di cui tutti noi abbiamo memoria fresca, che fu così cruenta da spingere il governo a mandare migliaia di poliziotti per dare un minimo segnale di presenza delle istituzioni in una terra bagnata dal sangue ed abbandonata a se stessa. Un libro coraggioso, che si pone l’obiettivo di aprire uno spiraglio di luce su temi poco e male conosciuti da chi non è abituato a viverli nella propria città. Buona lettura.


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