QUALE FUTURO PER CASTIGLIONE?


Da un lato ci sono i problemi legati alla situazione economica e occupazionale: la chiusura della Rapetti, la vicenda della Wella, i rischi derivanti dai processi di delocalizzazione e, più in generale, dalle dinamiche di una globalizzazione selvaggia, di cui la concorrenza dei prodotti cinesi è solo uno degli effetti di devastazione economica e sociale che essa è in grado di produrre. Dall’altro ci sono i problemi ambientali, sempre più pressanti e drammatici; tali, a livello globale, da mettere in discussione il futuro stesso del pianeta e, nella nostra piccola realtà comunale, da prefigurare un territorio pressoché totalmente cementificato o compromesso, con le nostre magnifiche colline ridotte a brandelli, puro elemento decorativo e accessorio di costruzioni e lottizzazioni private. Quale futuro è possibile per Castiglione? Quali sono le idee per la gestione del territorio comunale per i prossimi anni? Cominceremo a chiederlo, dal prossimo numero della Civetta, agli imprenditori castiglionesi e solleciteremo gli amministratori comunali e le forze politiche locali a dare qualche risposta.


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