IL “BIMBETTO” DOVE LO METTO?

di Giulian Dorpelli

Opportunamente adattato, il ritornello di una vecchia canzone bene si presta a parlare di un problema che sembra interessare alcune famiglie castiglionesi: la lista di attesa per accedere alla scuola d’infanzia (ex materna). Gli Istituti comprensivi della cittadina aloisiana sono due, quattro le sedi adibite a scuola dell’infanzia (Collodi-Rodari/Gozzolina-San Pietro), quattordici le sezioni in tutto. Ogni sezione ospita fino ad un massimo di ventotto bambini. Il boom di iscrizioni quest’anno ha portato ad una saturazione dei posti disponibili. Tant’è vero che nella frazione di Gozzolina il comune ha provveduto a creare una nuova sezione. Ma il problema rimane. I bambini sono troppi. Ecco quindi allungarsi l’elenco della lista d’attesa. Alcuni genitori protestano e si chiedono come mai non si sia tenuto conto dei dati dell’anagrafe che, proprio nel 2003, aveva registrato un aumento della natalità. “Non era necessario interpellare la cabala - dicono - per sapere che gli iscritti quest’anno sarebbero sensibilmente cresciuti”. Dal canto suo l’amministrazione rammenta che la scuola dell’infanzia non è obbligatoria. Quindi gli iscritti non sono certi. I calcoli sui possibili frequentanti vengono fatti in via del tutto ipotetica. In più ai dati certi riportati dall’anagrafe vanno aggiunti quelli variabili derivanti dal flusso immigratorio. Tuttavia il problema - precisano da palazzo Gonzaga - è preso in seria considerazione. Perciò si sta provvedendo ad ampliare ulteriormente la sede di Gozzolina. Struttura che è raggiungibile anche tramite il servizio scuolabus messo a disposizione, gratuitamente, per tutti gli utenti. Immediata la risposta dei genitori che lamentano l’incompatibilità d’orario del servizio scuolabus con quello lavorativo. Da qui la proposta di potenziare le strutture del centro, dove si sono registrate le richieste maggiori. Genitori incontentabili o scelta logistica errata quella di allargare il plesso di Gozzolina, frutto - come ha affermato qualcuno - di una certa ‘miopia collettiva’? Fatto sta che i bambini in attesa di un posto sono, secondo le cifre rilasciateci alcune settimane fa, circa cinquanta. Presto ventidue, con la nuova sezione. Ricordando che il diritto all’istruzione (forse qualcuno potrebbe smentire l’incipit di una nota filastrocca secondo cui ‘All’asilo si sta bene e si imparano tante cose’?) è esteso a tutti, ripropongo il quesito iniziale - non me ne voglia il bistrattato ‘vecchietto’ di Modugno -: “Il bimbetto, dove lo metto?”.


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