LARGO A BERTANI
IN ARRIVO UNA MAXI VARIANTE CHE PERMETTERÀ L’ESPANSIONE DELLA BERTANI S.P.A. PREVISTI NUOVI POSTI DI LAVORO
Con i suoi 400.000 metri quadri in oggetto è senza dubbio la variante più ampia mai caldeggiata dall’amministrazione Paganella. Non si tratta dell’ennesima concessione residenziale, ma di un ampliamento produttivo di un’azienda, la Bertani s.p.a., che si spera “in grado di controbilanciare la perdita di posti di lavoro avuti negli altri settori produttivi”, come recita la relazione tecnica firmata da Galli e Porta. Un auspicio contenuto nella richiesta avanzata dall’azienda stessa nel maggio dello scorso anno, quando la variante fu proposta sottolineando come “l’eventuale realizzazione del progetto del gruppo Bertani per l’unità di Castiglione delle Stiviere comporterebbe necessariamente un forte incremento dell’occupazione locale”. L’intervento dell’amministrazione cambierà le destinazioni di diverse aree da agricole e standard principalmente in tipologia D1, cioè zone industriali-artigianali. Le aree sono possedute in parte da un privato e in parte dalla Bertani, e verranno “promosse” secondo quanto richiesto dalla ditta stessa: 80.000 metri quadri da adibire allo stoccaggio, attrezzato, di vetture e veicoli industriali leggeri e pesanti; 200.000 mq di edifici industriali dedicati al polo logistico integrato e 120.000mq di aree da adibire alla viabilità interna ed al servizio dei singoli edifici industriali. Una tale riqualificazione urbanistica è volta, a quanto si legge nella relazione tecnica, all’espansione dei settori di “logistica integrata dedicata alle parti di ricambio dei veicoli, alle motociclette e alle cosiddette merci generiche mediante un utilizzo più razionale dei terreni e dei fabbricati di proprietà della ditta”.
L’effetto sull’economia mantovana viene giudicato buono, sia per la felice posizione geografica di Castiglione, al confine tra due province, sia per la vicinanza alle grandi vie di comunicazione. Sembra inoltre che sia stata ventilata la proposta di collegare la ditta con la ferrovia di Lonato. Per quanto riguarda invece l’impatto ambientale, l’area in questione esclude la presenza di zone ad alto valore paesistico-culturale, mentre i terreni sono tutti localizzati all’interno di insediamenti produttivi. Da parte dell’opposizione la proposta è stata accolta in modo sostanzialmente positivo, anche se viste le dimensione della variante (si tratta di circa un quarto degli insediamenti industriali e artigianali di castiglione) è stato suggerito un allargamento della discussione alle rappresentanze economiche e sindacali del territorio. Infine, mentre i socialisti ambientalisti hanno avanzato dubbi sulla prassi di realizzazione (le modifiche verranno effettuate in base ai tempi di realizzazione dei magazzini e delle infrastrutture) i Democratici di sinistra hanno richiesto che questa concessione fosse “accompagnata da una forte assunzione di responsabilità da parte dell’impresa e dell’amministrazione, finalizzando le cospicue risorse di urbanizzazione ed un intervento aggiuntivo dell’azienda ad un’opera di rilevante valenza pubblica e sociale”. In concreto, l’azienda si è detta disponibile a finanziare il recupero della chiesa di San Giuseppe, in via Zanardelli, come nuovo archivio storico comunale.
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