MONTE PALAZZINA
SERVE UN PIANO PER LE ANTENNE
A GARANZIA DELLA SALUTE DEI CITTADINI
A Castiglione da diversi anni accade un fatto singolare, e costante nel suo ripetersi regolare: ogni qual volta che i cittadini si lamentano per le scelte che gli amministratori pubblici (oppure enti controllati dal comune) gli fanno cascare sulla testa, ecco che subito vengono accusati di essere “strumentalizzati e politicizzati” da qualcuno, ancor più se “osano” unirsi in gruppi e comitati per farsi forza l’un l’altro. Questa accusa di “politicizzazione” ha l’effetto ovvio di mettere in difficoltà ed incutere timore nei semplici cittadini che si azzardano a manifestare il loro pensiero. È proprio quello che è successo ai cittadini del Quartiere Palazzina, quando legittimamente hanno espresso la loro contrarietà e preoccupazione per l’antenna per banda larga improvvisamente comparsa sull’acquedotto di Palazzina. Quella decisione non è mai stata discussa con gli abitanti della zona, nonostante che, la partecipazione dei cittadini è prevista dalla L.R. n° 11/2001 in cui all’art. 4 è riportato espressamente che “il Comune rende pubblici i contenuti del piano di localizzazione (comma 11), fissando un termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini, associazioni o comitati da cui possa derivare pregiudiziale all’installazione dell’impianto”. Calpestando la legislazione vigente, l’amministrazione si è confrontata con i cittadini solo quando questi lo hanno chiesto con forza. Lo stesso Sindaco Paganella, impegnato giorno dopo giorno a minimizzare, tranquillizzare e negare anche l’evidenza dei fatti su ogni questione di emergenza ambientale, quando fu interpellato dagli abitanti di Palazzina che chiedevano spiegazioni sui lavori in corso sull’area dell’acquedotto, rispose con la sua consueta paciosità e superficialità che erano “semplici lavori di manutenzione dell’acquedotto stesso”. La realtà, di cui era ben al corrente il nostro Sindaco, era che quei lavori servivano per installare un’antenna a banda larga della ditta Teanet. In effetti, la richiesta di autorizzazione era arrivata in Commissione Edilizia addirittura il 25/10/2006, venendo approvata dopo un’animata discussione e con due voti contrari. Nel frattempo il presidente dell’Indecast, partecipando ad una riunione di cittadini di Palazzina, dichiarava che “sia l’Arpa e l’ASL avevano dato parere assolutamente favorevole all’antenna in quanto non esisteva nessun pericolo per la salute dei cittadini”. La realtà, invece, è che, allo stato dei fatti non risulta da nessun documento che l’Arpa abbia mai rilasciato un parere. Tant’è vero che il presidente di Teanet il 26/01/2007 ha inviato all’Arpa la semplice “comunicazione” di nuova installazione di un impianto per rete in banda larga Wi-fi, precisando che in base alla legge in vigore, essendo l’impianto inferiore ai sette Watt, “non necessita di un parere dell’Arpa ma solo di una comunicazione.” Per quanto riguarda l’Asl, non abbiamo ancora avuto la possibilità di leggere la relazione che dovrebbe essere stata predisposta (secondo l’Indecast). Aspettiamo fiduciosi di poterla leggere. L’unica cosa certa è che a quella riunione era presente pure un dirigente di Teanet, che ha dichiarato con chiarezza l’intenzione della ditta di installare altre antenne per banda larga in modo da coprire l’intero territorio. Questo dato è preoccupante per tutti i castiglionesi (non solo per quelli del quartiere Palazzina). Il Comitato di Salvaguardia è nettamente contrario all’installazione di ulteriori antenne senza aver prima predisposto un piano di localizzazione di questi impianti che tenga conto del parere dei cittadini castiglionesi; per quanto riguarda quella già installata è opportuno che un organismo indipendente (questo deve essere ben chiaro) presenti ai cittadini la documentazione scientifica sulla reale pericolosità delle emissioni elettromagnetiche di queste micro onde ad altissima frequenza. Nel piano urbanistico del nostro comune devono quindi essere individuate, con chiarezza, le aree in cui è possibile installare gli impianti di telecomunicazione, radiotelevisione e telefonia mobile e fissa, di cui non si nega l’utilità. Queste zone devono essere individuate lontano dalle abitazioni, in modo da far prevalere il principio di precauzione, assumendo sempre un atteggiamento di cautela, di prevenzione e di massima riduzione del rischio. I cittadini hanno il diritto di sapere il livello di inquinamento elettromagnetico presente nel territorio e devono poter partecipare alla scelta del luogo dove vanno installati questi impianti.
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