IL COMMERCIO ENTRA NELL’ARCIDALLO’

di Eduardo Alfredo Gomez - Presidente di Amigos de Argentina

Dagli ultimi mesi dell’anno scorso la Bottega del Mondo “Algarrobo” di Montichiari, sita in via Trieste 36, gestita dall’Associazione Amigos de Argentina (www.amigosdeargentina.org), sta fornendo prodotti del Commercio Equo-Solidale al Circolo ArciDallò di Castiglione delle Stiviere. I principali prodotti forniti sono: birra, snacks vari, cioccolata, patatine, succhi di frutta, bevande come il guaranito e il tererito ecc. Grazie alla sensibilità con la quale i gestori dell’ArciDallò hanno accolto la nostra proposta e grazie alla qualità dei prodotti, apprezzata dai tesserati dell’ArciDallò, la collaborazione sta continuando e si sta evolvendo. Infatti, il prossimo 10 giugno dalle ore 17 si terrà all’Arci una FESTA ARGENTINA EQUA E SOLIDALE con: aperitivo equo-solidale e presentazione del Commercio Equo; grigliata di carne argentina, preparata con l’aiuto della Hostaria Viola di Castiglione e infine…TANGO! Questa giornata di festa vuole essere anche un momento informativo riguardo al Commercio Equo-Solidale che negli ultimi anni si sta espandendo e rappresenta una valida alternativa alle ingiustizie che dilagano nel commercio internazionale classico. Quest’ultimo, infatti, dovrebbe essere disciplinato dalle regole stabilite nelle sedi OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio), FMI (Fondo Monetario Internazionale) e BM (Banca Mondiale). Ma il sistema internazionale è costruito da secoli in modo tale che tutti gli Stati siano pari fra di loro: dal punto di vista del diritto nessuno Stato può imporre leggi ad un altro Stato. Sono tutti indipendenti e sopra di loro non c’è un governo sovrano universale in grado di governarli. Nemmeno le Nazioni Unite sono in grado di svolgere questo ruolo. In sintesi, nonostante gli sforzi di creare norme per disciplinare gli Stati, alla radice il rapporto fra di loro è anarchico. Quindi, è difficile che gli Stati spontaneamente si conformino alle regole internazionali, soprattutto in materia di commercio. Infatti, gli Stati più potenti economicamente hanno la forza di opporsi all’OMC e di far valere le proprie regole interne più convenienti ai loro interessi. Va aggiunto poi che le stesse norme dell’OMC spesso non favoriscono un equilibrato mercato internazionale in grado di far godere dei suoi benefici tutti gli Stati. In sostanza, i Paesi più ricchi, grazie a queste situazioni, tendono a mantenere situazioni privilegiate costruite nel corso di secoli di sfruttamento delle risorse dei Paesi del Sud del mondo. Sfruttamento inizialmente basato sulla colonizzazione economica e politica, poi, dopo il processo di decolonizzazione politica, i Paesi del Nord del mondo hanno mantenuto una forte influenza sulle economie del Sud del Mondo. Nel momento in cui noi, che viviamo nei Paesi più ricchi, godiamo di uno stile di vita elevato e votato allo spreco grazie a queste ingiuste dinamiche, ci sono tra i 600 e gli 800 milioni di esseri umani che vivono con meno di un dollaro al giorno e l’accesso all’acqua potabile è un grave problema per almeno un miliardo di persone. Che alternativa propone il Commercio Equo e Solidale? Propone alimentari e artigianato da ogni parte del mondo venduti tramite canali diversi dal classico commercio internazionale dal quale si differenzia in questi aspetti principali:
- garantisce il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. I contadini e gli artigiani che lavorano con il commercio equo-solidale godono di condizioni lavorative migliori di quelle praticate dalle imprese multinazionali. Tali imprese agiscono solo per interesse economico: il rispetto dei diritti umani non rientra nei loro obbiettivi. Inoltre, i prodotti del Commercio Equo sono biologici o a lotta integrata.
- il commercio equo e solidale paga ai produttori del Sud del Mondo un prezzo equo: esso viene stabilito di comune accordo con i produttori ed il suo ammontare deve permettergli di vivere dignitosamente, di curarsi e di investire nell’istruzione. I prodotti del commercio equo e solidale hanno un prezzo maggiore rispetto ai prodotti del commercio classico perché nel calcolo del prezzo rientrano anche i diritti umani ed il rispetto per l’ambiente. Nestlè, Ciquita, Nike (per fare solo alcuni nomi) usano manodopera e materie prime sottopagate e prodotti chimici: questo gli consente di avere prezzi più bassi. Insomma: se vogliamo aiutare davvero il Sud del Mondo ad uscire dalla povertà dobbiamo pagare le sue risorse e il suo lavoro al prezzo giusto. Il Commercio Equo lo sta facendo. Vamos adelante!

Per saperne di più:
www.agices.it
www.assobdm.it
www.ifat.org
www.altromercato.it
Inoltre nella nostra Bottega ci sono libri, dvd e schede informative.


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