CARPENEDOLO
IL POSTINO SUONA SEMPRE DI NOTTE

di Enrico Marini

L’accordo siglato tra l’aeroporto D’Annunzio di Montichiari e Poste Italiane è un fragoroso (in)successo. Per Fulvio Cavalleri, vice-presidente del “D’Annunzio” e presidente del “Catullo”, è un successo atteso; per i cittadini di Carpenedolo un insuccesso temuto. I due soci del “D’Annunzio” (“Catullo” di Verona e la Camera di Commercio di Brescia e Provincia), ottenuta l’estensione dell’operatività dello scalo a 24 ore, hanno aumentato il traffico aereo. Dal 2 aprile, infatti, e per cinque giorni alla settimana, tredici cargo postali atterrano tra le 23.00 e le 2.00 per poi ripartire tra le 3.30 e le 5.00. L’aeroporto di Montichiari è così diventato, dopo il rifiuto dello scalo bolognese per rispetto dei suoi cittadini, il centro di smistamento postale del nord Italia. I comuni di Castenedolo e di Ghedi per i decolli, di Montichiari (frazioni) e di Carpenedolo per gli atterraggi, da più di un mese sono disturbati anche di notte. Carpenedolo, infatti, si trova sull’asse di avvicinamento alla pista del “D’Annunzio”, ed è sorvolato a bassa quota da tutti gli aerei, che hanno come punto di riferimento visivo la torre campanaria. Già in data 2 agosto 2005 l’amministrazione comunale di Carpendolo ha incaricato il centro studi “Aero Habitat” di effettuare una verifica dell’impatto ambientale dell’aeroporto monteclarense. Tale studio ha portato all’elaborazione di una deviazione delle rotte in modo da evitare il sorvolo del centro abitato. Carpenedolo ha inviato lo studio agli enti preposti, ENAC e ENAV, ed alla società di gestione “Catullo”. Nel VAS (valutazione ambientale strategica), però, non si prende atto della proposta di un’amministrazione pubblica come previsto dalle direttive CE ( 30/2000 e 49/2002). Manca, inoltre, una valutazione altimetrica delle colline e degli edifici di Carpendolo. Già nel 2005 l’ARPA ha provveduto alla misurazione della rumorosità dell’aeroporto installando cinque postazioni (Carpenedolo, Montichiari, Castenedolo e Ghedi). La valutazione non ha riscontrato livelli di rumorosità significativi. Con i voli postali notturni, attivi dal 2 aprile, però, la rumorosità è sicuramente aumentata. Sia per l’incremento del numero di voli, sia perché le formule dell’impatto acustico assegnano ai 26 voli notturni (13 atterraggi e 13 decolli) lo stesso carico di 260 voli diurni. Inoltre gli aeromobili utilizzati - MD 80, Boeing 737, Fokker e Antonov - che costituiscono la flotta postale, rientrano nella fascia più rumorosa dei velivoli di capitolo 3. Gli aerei civili antiquati, dopo vent’anni di servizio, vengono, infatti, riciclati come aerei cargo. Le notti estive “a finestre aperte” dei Carpenedolesi si prospettano alquanto disturbate. Forse solo allora si costituirà un ampio movimento civile (www.cambiarotta.it) capace di sovrastare il rumore dei “postini volanti”.


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